Di Paola Aspri
Se c’è una commedia che meglio delle altre riesce a metterci di fronte ai nostri spauracchi quotidiani è “Incubi d’amore”.
La pièce è scritta da Augusto Fornari, Toni Fornari, Vincenzo Sinopoli e Andrea Maia ed è in scena in questi giorni al Teatro Golden. La vicenda di Daniele che ogni notte, nel sonno, ha una defaillance sessuale con una bella sconosciuta, rappresenta la maggiore paura che va a minare le certezze di ogni uomo. Se a questo si aggiunge una donna che ha lo stesso problema notturno e che nei suoi sogni è lasciata sull’altare dal futuro marito, la dice lunga sulla divertente dinamica teatrale della messainscena.
Poi c’è una dottoressa che tenta di mettere ordine nella vita di entrambi, nel caso di Daniele investendosi del ruolo della terapeuta a tutto tondo e nel caso di Elena, dimenticandosi di essere un’amica a cui si deve solo un consiglio su come vivere meglio.
La terapia d’urto servirà ad entrambi anche perché il fatto di incontrarsi casualmente nello studio di una psicoterapeuta, vedendo l’uno nell’altra l’immagine notturna di disturbo, è già di per sé uno choc da cui risvegliarsi senza indugio.
Svelare tutta la trama sarebbe oltraggioso per chi ha intenzione di andare a vedere lo spettacolo, che è una carrellata di divertenti e padossali trovate, con un finale felice che ci riconcilia con i nostri timori notturni.
Sebastiano Somma nel ruolo del pittore sciupafemmine è senz’altro calzante e travolge con la sua esuberanza dialettica la terapeuta di turno , interpretata da una sorprendente Morgana Forcella, che oltre ad essere la moglie di Somma, dimostra inaspettata e positiva versatilità recitativa. Benedicta Boccoli è una bravissima attrice capace di accompagnarsi amabilmente ad un team di interpreti che evocano alla perfezione l’humus della commedia. Inoltre la Boccoli è una delle poche “prime donne” che pur non avendo più vent’anni può apparire nuda in scena e poco vestita con nonchalance,esibendo un corpo da spot pubblicitario. La regia è del valido ed estroso Augusto Fornari. Non vi resta che andarlo a vedere c’è tempo fino al 23 novembre.