Bagno di folla per Jovanotti che ieri ha fatto sfoggio della sua verve nel look e nell’incontro con il pubblico, di fronte ad una eterogenea realtà domenicale tra carrozzine, famiglie e giovanissimi. Lorenzo parla del cinema che ama quello dei “Blues Brothers” che ballano con Ray Charles alla tastiera, una sequenza mitica che Lorenzo ha messo come brano tra le 14 preferite. La lista dei film per Jovanotti è immensa e in questo mancano tanti nomi altisonanti come Steven Spielberg, Vittorio De Sica, Roberto Benigni, Akira Kurosawa. Lui si etichetta come un ragazzo che ama il cinema e non un cinefilo. Di Francesco Nuti, Jovanotti dice che lo ha conosciuto quando era ragazzino e la cosa che lo ha colpito di più sono stati i suoi occhi in cui leggeva qualcosa di struggente, solo dopo tutti scoprimmo che soffriva di alcolismo.
Poi arriva “La Febbre del Sabato Sera” e quelle immagini Jovanotti non può che osannarle. La mitica falcata di John Travolta riassumeva tutto il film secondo Lorenzo. “Io lo vidi illegalmente – afferma Jovanotti – ero riuscito ad entrare in sala perché ero più alto della media.” Dei 400 colpi di Truffaut il cantante dice: “Guardando il vagare del protagonista mi sono sentito meno solo”. Il duello tra Uma Thurman e Daryl Hannah in “Kill Bill” “è una giostra infinita”.
Jovanotti si fa il suo viaggio attraverso 15 sequenze di cinema. Scorrono anche le immagini di “Altrimenti ci arrabbiamo” con Bud Spencer e Terence Hill, il mitico “Yuppy Du”, “Stand by me”, “Un sogno lungo un giorno”, “Taxi Driver”, “Amarcord”. Divisa da teenager, l’intramontabile cappellino, non si è risparmiato per i suoi fan, si è donato totalmente tra autografi, selfie, strette di mano prima di entrare per l’incontro ravvicinato con il pubblico. Il suo stile inconfondibile ha ravvivato il Festival del Cinema, portando allegria e voglia di rompere il protocollo di una kermesse.
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