Visto il successo avuto l’anno scorso sempre nello stesso teatro, ritorna al Teatro Sistina di Roma, con repliche fino al 27 novembre, Il Marchese del Grillo, in versione commedia musicale, remake del famoso film cult del 1981 di Mario Monicelli, con Alberto Sordi. Torna ad interpretare il nobile a teatro, Onofrio del Grillo, un personaggio realmente esistito e vissuto nella Roma papalina, Enrico Montesano, un attore di razza, che non fa assolutamente rimpiangere la versione cinematografica. La regia è affidata a Massimo Romeo Piparo e la versione teatrale non perde il confronto con la pellicola perché non è stata stravolta più di tanto la sceneggiatura, rivisitata da Gianni Clementi, Enrico Montesano e Massimo Romeo Piparo. Certo Alberto Sordi rimane per tutti il nostro caro Albertone, non si batte.
Il pubblico ha gradito la trasposizione del linguaggio cinematografico in linguaggio teatrale, grazie alle bellissime scenografie che ricreano perfettamente la Roma dell’800 con i suoi vicoli, le piazzette, i paesaggi ancora incontaminati dal traffico e dallo smog.
Un tributo particolare va speso ad un mostro sacro dello spettacolo come Enrico Montesano che sa regalare al pubblico la doppia personalità sia del Marchese che di Gasparino, il carbonaio suo sosia. Lo sdoppiamento è perfetto, senza nessuna sbavatura.
Con Montesano questa volta, come fido servitore del Marchese del Grillo “Ricciotto” non c’è, come l’anno scorso, Giorgio Gobbi (che aveva già ricoperto questo ruolo anche nel film, accanto ad Alberto Sordi), ma Igor Petrotto, anche lui bravo, non da meno dell’altro attore.
Ma non sono da meno tutti gli altri attori che compongono il cast. A cominciare da Monica Guazzini, che impersona una brava e credibile Marchesa Madre, energica e seriosa, tutto il contrario del figlio; Giulio Farnese è uno Zio Prete, perfettamente a suo agio nel ruolo che riveste; Dora Romano, brava a sdoppiarsi nel doppio ruolo della madre di Faustina e della moglie di Gasparino il carbonaio; Michele Enrico Montesano, ottimo nell’indossare sia l’uniforme napoleonico di Blanchard, che quella della guardia svizzera; Tonino Tosto è il Papa Pio VII (una bella sfida con il film dove ad interpretare il Papa era Paolo Stoppa); timida ma nel contempo vogliosa Ilaria Fioravanti, nel ruolo della cugina Genuflessa; carismatica, ammaliatrice e molto sensuale Benedetta Valanzano, nel ruolo di Olimpia, la chantosa francese tutta charme; Andrea Pirolli, nel ruolo di Aronne Piperno; Roberto Attias che impersona l’amministratore di casa del Grillo.
Allora come adesso si faceva molta satira sul potere, sulla politica e le cose non sono cambiate. Ottima ed accurata la regia di Massimo Romeo Piparo, uno spettacolo molto mosso con pedane girevoli, interi palazzi, ambientazioni che per magia mutano davanti agli occhi degli spettatori, molte atmosfere di cui da anni non c’era più traccia, che non tolgono spazio alle ambientazioni dell’intero cast, con le belle coreografie di Roberto Croce. Poco coinvolgenti le musiche di Emanuele Friello e un po’ eccessivi i brani cantati. Orecchiabile il leit motiv di tutto lo spettacolo, Me piace de scherzà.
Uno spettacolo che merita di essere visto per l’impegno messo da tutti, attori e produzione compresa e per ripensare ad una Roma che non c’è più.
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