Canale 5 mette in campo la serie tv “Solo”, per la regia di Michele Alhaique, in onda dal 9 novembre, serie tv in 4 puntate con Marco Bocci. La rete punta di nuovo sull’attore e su uno stile ormai rodato della casa di produzione e spera così di ottenere dei buoni riscontri di pubblico andando in competizione con l’altra serie tv in onda su Rai 2 con il vicequestore Marco Giallini. Marco Bocci interpreta un ruolo che sembra essere simile al personaggio di Domenico Calcaterra, personaggio amatissimo dal pubblico in “Squadra Antimafia”.
Entrambi i caratteri sono quelli di uomini che vivono in bilico tra il bene e il male ed agiscono in maniera indipendente per combattere i traffici della malavita. La prima puntata vede Marco (Bocci), un agente dello Sco infiltrato nella malavita romana da più di un anno che si fa notare per uno scambio di armi finito nel sangue e mette in salvo Bruno Corona (Peppino Mazzotta), un membro di spicco del clan calabrese. I Corona controllano da anni il porto di Gioia Tauro e per la prima volta lo Sco si trova nella necessità di infiltrare un agente.
Una missione che richiede sangue freddo perché è ad alto rischio, considerando le maglie strettissime dei clan calabresi, dove il vincolo del sangue è indistruttibile. Sfruttando l’amicizia che si è creata con Bruno, Marco s’intrufola nel mondo criminale della famiglia Corona e si guadagna anche la fiducia di Don Antonio (Renato Carpentieri), capofamiglia d’età avanzata senza scrupoli. L’osso duro da portare a sé è rappresentato dal fratello di Antonio, Vincenzo (Pierluigi Misasi) che non vede di buon occhio l’arrivo di Marco nei ranghi del clan. C’è poi una presenza femminile, quella di Agata (Carlotta Antonelli), una ragazza di vent’anni, bella e sensuale che è contro gli usi e i costumi della ‘ndrangheta e che è attratta da Marco e provoca la gelosia della fidanzata dell’agente.
Barbara (Diana Fleri) che oltre ad essere la fidanzata dell’agente infiltrato, è un supporto alla missione sotto copertura, dovrà vedersela con la sensuale Agata. Intanto c’è da fermare un traffico di eroina proveniente dalla Turchia, destinato al boss americano Rudi Iaccarino e i Corona fanno da tramite a questa operazione. Marco scoprirà a sue spese che non è facile sopravvivere anche un giorno in Calabria, soprattutto dopo la morte del boss che è garante dell’equilibrio della Regione. I Corona sono in guerra contro il clan Gargano, che è desideroso di gestire il porto. La violenza comincia a mietere vittime e Marco dovrà fare delle scelte sempre più complicate per proteggersi.
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