“Tra tre giorni potremmo chiudere il Teatro Eliseo. La situazione è disastrosa. Sono sempre stata una persona corretta, ma dopo circa due anni è venuto il momento di parlare. Due anni fa mi sono preso la responsabilità di diventare il direttore artistico di questo teatro, perché volevo restituire a questa città, che non è la mia, un teatro che, fra i teatri di prosa, è quello più longevo, cento anni di storia. Purtroppo, oggi come oggi, io non sono Rothschild, non ci sono più fondi e se lo Stato e i Beni culturali non intervengono, come promesso, questo teatro potrebbe chiudere. Noi ci auguriamo di no. Dopo sprechi di denaro per altri teatri e per compagnie che non meritavano tutti questi sovvenzionamenti noi siamo qui ad aspettare”. Questo in sintesi lo sfogo polemico ed arrabbiato del direttore artistico del Teatro Eliseo, Luca Barbareschi, nel corso della conferenza stampa di presentazione della pièce L’anatra all’arancia, che, dopo aver debuttato a Firenze lo scorso novembre e poi andata in tournée a Trieste, Grosseto e Orvieto, dal 13 dicembre approderà qui a Roma.
Con lui Chiara Noschese, Ernesto Mahieux, Gianluca Gobbi e Margherita Laterza. In realtà per queste feste natalizie questo spettacolo bon era previsto: è stato sostituito all’ultimo momento perché Barbareschi doveva mettere in scena il Don Chisciotte, ma per i motivi economici di cui sopra è stato rimandato a data da destinarsi. “Ciò nonostante questo cambio è andato benissimo” – ha dichiarato Barbareschi, che interpreta il personaggio di Gilberto. “La gente si diverte dall’inizio alla fine, ride di cuore e poi era l’ideale per passare in spensieratezza le prossime festività. Questa pièce ha una profondità e un’intelligenza straordinarie, ha la stessa potenza di Chi ha paura di Virginia Wolf?, ma, a differenza del testo di Albee, ha una struttura narrativa molto divertente, che aiuta a mettere in pratica dei concetti con la risata. Mi sono circondato di attori bravi, perché questo spettacolo è una vera macchina infernale”.
A pensarla così è anche Chiara Noschese, che interpreta Lisa, moglie di Gilberto. “Sì è vero è una vera macchina da guerra. Io interpreto un personaggio completamente diverso da me.Io sono dotata di molto autocontrollo, quasi maniacale. Luca mi ha detto di lasciarmi andare, di essere evanescente. E così è stato. Sono contenta di lavorare di nuovo con lui anche s mi massacra molto dalle prove in poi”. Contento di questa esperienza Ernesto Mahieux che interpreta il cameriere Gennarino. “Quando mi ha chiamato l’Eliseo mi sembrava un sogno. Sognavo di lavorare in questo teatro e con Barbareschi. I sogni delle volte si avverano. Il personaggio che interpreto mi piace molto, anche perché nella pièce ho molto spazio, Luca ti fa crescere ed io ho bisogno di crescere” (e lui ride e tutti ridono per la sua altezza alla “Brunetta”). Ottima scelta anche Margherita Laterza, che interpreta Chanel Pizziconi, segretaria di Gilberto. “Sono la più giovane della Compagnia. I miei amici mi dicevano che mai avrei fatto la coatta, la borgatara che è il personaggio che faccio. Invece Luca ha creduto in me, mi ha massacrato, ma sono contenta di questa esperienza”.