È in scena al Teatro Tirso dè Molina “Quella piccola pazza cosa chiamata amore”, scritta e diretta da Danilo De Santis, con Roberta Mastromichele, Piero Scornavacchi, Roberto Belli, Chiara Buratti, Marco Aceti, per la regia di Lillo. L’ossessione si sa è il chiodo fisso dell’essere umano e il testo racconta come questo chiodo può rendere impossibile la vita ai personaggi della commedia. In questo caso è l’amore però a farla da padrone ed è soprattutto il ricordo di qualcuno che non se ne vuole andare dalla nostra mente. Tutti cercano di farti ragionare, in primis gli amici, ma tu non ne vuoi sapere perché la tua vita è piena del suo ricordo. Luigi, infatti, pur di riconquistare Elena si dichiara disposto a tutto, perfino a farsi chiamare Lulù da Ferdinando, un omosessuale di mezza età che sta aspettando impaziente il ritorno da 27 anni del suo Michel. Condividono lo stesso dolore e Ferdy, grazie a Lulù trova il coraggio e la voglia di rimettere in piedi un musical dedicato a Freddy Mercury e a Rudolf Nureyev, anche perché i due si dice che avessero una storia d’amore. Lulù si scambia con la figura di Michel nello spettacolo, ma questo porta Freddy ad essere sempre più attratto da lui e a diventare insidioso nelle avances. Mario però lo toglierà dall’imbarazzo, anche se Luigi ha un segreto importante da rivelare. Pasquale Petrolo, in arte Lillo, afferma che la scrittura del testo lo ha fatto divertire non poco e ha deciso di dirigerlo senza dubbi. Il fatto che sia divertente e lo diverta, lo porta a pensare positivamente sul gradimento del pubblico, sempre più attratto da commedie brillanti e riflessive. La voce fuori campo è di Francesca Milani. Si replica fino al 5 febbraio.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.