Al Teatro Marconi: “100 mq” con Sandra Milo e Giorgia Wurth

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Una commedia che racconta l’incontro tra due persone sole, generazionalmente diverse, ma entrambe fuori dal mondo, volutamente isolate dalla vita. 100mq, in scena in questi giorni al Teatro Marconi, è un testo di Juan Carlos Rubio e tradotto da Pino Tierno e Valentina Martino Ghiglia e ha il vantaggio di avere sulla scena una coppia di donne forti e determinate, con l’unica eccezione di una parte maschile che si accompagna perfettamente al brio e alla ecletticità recitativa delle interpreti. Sul palcoscenico Sandra Milo e Giorgia Wurth dirette magistralmente da Siddartha Prestinari, entrambe in ruoli che si toccano e si scontrano per adattarsi come si può ad una vita di alternanti situazioni. Giorgia Wurth è nel personaggio di Sara, una giovane donna all’apparenza dura e determinata che compra la nuda proprietà dell’appartamento di Dora, una ottuagenaria nei panni di Sandra Milo, cardiopatica e naif, con tanta voglia di vivere e divertirsi pur tra quattro pareti domestiche.

L’incontro se dapprima è alquanto difficile, poi risulterà un appoggio indispensabile per entrambe e la scorbutica e fredda Sara si intenerirà di fronte ad una anziana signora che fa le bizze come una ragazzina e mangia dolci a più non posso anche se sono veleno per la sua salute. Gag e situazioni esilaranti fanno parte di diversi quadri della pièce che si poggia sulla recitazione dinamica delle due, diverse, ma compatibili perfettamente per dare vita ad un ritratto femminile indimenticabile. Sandra Milo è una forza della natura, riesce a caratterizzare qualsiasi ruolo e lo veste senza esitazioni, immettendo quella eccentricità che fa parte della sua esistenza.

Giorgia Wurth è inizialmente implosa in un carattere che è impenetrabile, ma poi si dichiara fragile e generosamente affine alle bizzarrie della sua compagna. Entrambe mostrano una ottima prova d’interpreti, a cui si sovrappone come spalla divertente e fuori dalle righe quella di Emiliano Reggente, dapprima improbabile agente immobiliare, poi infermiere e portiere svagato che fa conoscere le due donne e poi diventa spettatore delle loro situazioni. Non mancano momenti commoventi dove la morte fa capolino e porta entrambe ad affrontare la difficile condizione del distacco dalla vita, ma tutto si risolve con un finale speciale, in cui Sara prende la decisione di abbattere un muro in casa, che rappresenta l’apertura verso quel mondo ostile che fa paura a tutte e due. Siddartha Prestinari ha tenuto le redini recitative di due attrici con un forte temperamento, portando ad un buon risultato una commedia che racconta le emozioni senza età. Da vedere. Fino al 12 febbraio.

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