Il Festival di Sanremo val bene un posto in prima fila. Li trovate tutti lì politici, magistrati e alti ufficiali dell’Ordine. Al Festival si va senza pagare, il biglietto non ha prezzo per alcuni. Purtroppo per noi il Festival continua ad essere un luogo dove noi cittadini comuni non siamo ammessi, le poltroncine di velluto rosso sono per chi ha potere e conoscenze. In questa sede assessori e magistrati sono a contatto di gomito e possono anche parlare di altre cose… Tutti chiedono un biglietto, ma sembra impossibile averlo, insomma impossibile esserci anche in posti meno in vista. Gli unici ad aver rinunciato ai biglietti sono stati i consiglieri comunali del M5s. Sono stati distribuiti a politici, polizia, carabinieri, finanza, procura, tribunale, vigili del fuoco, capitaneria, ma anche volontari di Associazioni. “Tutti vogliono cantare Sanremo”, ma lo cantano in pochi, gli altri lo vedono dal piccolo schermo anche se sono ad un tiro di scoppio dall’Ariston. Gli habitué istituzionali ci sono tutti.
Per altro, e sembra essere un’usanza solo sanremese, il teatro Ariston garantisce, non solo durante il Festival, ma per tutto l’anno, palchi riservati a magistrati, polizia, carabinieri, finanza e qualche altro fortunato. Il Direttore dell’Ariston Walter Vacchino che è membro integrante della famiglia che conta afferma che sono delle consuetudini e anche obblighi nei confronti delle autorità.
Insomma di beneficiati comuni ce ne sono davvero pochi e anche i giornalisti se non sono più che pluridecorati è forse meglio che se ne stiano a casa a commentare un Festival che ha l’opportunità per gli addetti ai lavori di vedere dal piccolo schermo della Sala Stampa i loro beniamini e di vederli passare per un breve saluto, prendendo delle dichiarazioni esclusivamente durante le conferenze, a meno che non si abbia qualcuno che ti integri nel sistema serie A. Speriamo che anche per i comuni giornalisti vengano tempi migliori.
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