Diciassette anni dopo, il Festival di Sanremo ritrova Luciano Pavarotti grazie al duetto virtuale di Miserere, con cui Zucchero torna all’Ariston accompagnato dai compagni TomoyasuHotel alla chitarra, Chris Stainton alle tastiere e Queen Cora Dunham alla batteria (“Ma avrei voluto tanto avere pure Jeff Beck”), in scaletta Ci si arrende, Partigiano Reggiano.
“Quando nell’85 venni per Donne, Gianni Ravera mi disse ‘Non ti dimenticare del Festival, quando avrai successo come fanno in tanti’. Eccomi qua”, ha ammesso Sugar, nell’attesa di tornare a maggio all’Arena di Verona per dieci show. “Mi sono chiesto tra me e Sanremo chi era più in credito con l’altro e ho deciso che probabilmente ero io. Oltre alle mie tre partecipazioni, infatti, ho dato al Festival Lisa di Stefano Sani, Volevo dirti di Donatela Milani, Non voglio mica la luna di Fiordaliso e ancora Luce di Elisa, Di sole e d’azzurro di Giorgia. E ho forzato Caselli a portare Bocelli con cui sono stato ad incidere fino alle 5 di mattina, Con te partirò”.
Di tornare in gara non se ne parla. L’ha detto lo stesso Zucchero: “Perderei di sicuro. Se venissi con una canzone del tipo Partigiano Reggiano, mi prenderebbero a schiaffi. Io e Vasco non siamo tipi da Festival, che è una bestia completamente a sé; uno specchio dell’italiano modificato in positivo, che sa dare fiducia, speranza, con le canzoni che parlano d’amore”.
Tra gli altri ospiti della serata finale: Alvaro Soler, con un medley dei suoi successi. Sul palco anche Carlo Cracco, e le protagoniste della fiction C’era una volta Studio Uno: Alessandra Mastronardi, Diana Del Bufalo, Giusy Buscemi (la fiction andrà in onda su Raiuno, in prima serata, lunedì 13 e martedì 14 febbraio). E ancora Just Some Motion, Rita Pavone, Ladri di Carrozzelle. La comicità è affidata ad Enrico Montesano, Geppi Cucciari.
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