Va in onda questa sera la prima delle due puntate previste del commissario più amato dagli italiani. Ecco le anticipazioni della prima puntata dal titolo, dal libro omonimo di Andrea Camilleri, “Il covo di vipere“.
Una mattina l’imprenditore sessantenne Cosimo Barletta viene trovato morto nella sua casa al mare. È stato ucciso con un colpo di arma da fuoco alla nuca, mentre era tranquillamente seduto in cucina a bersi un caffè. Non ci sono segni di effrazione, quindi a ucciderlo è stato qualcuno che lo conosceva, che lui stesso può avere fatto entrare, o addirittura una donna che può avere passato la notte lì con lui. Il caso assume presto tinte assai fosche, perché Montalbano scopre, anche grazie alla testimonianza dei figli dell’assassinato, che Barletta era tutt’altro che una persona specchiata: uomo freddo, crudele, privo di scrupoli e sentimenti, Cosimo, oltre che spregiudicato imprenditore, era anche un ignobile strozzino e aveva rovinato un sacco di gente a Vigata. Ma non è tutto, perché Barletta aveva inoltre una particolare inclinazione a costringere giovani ragazze a concederglisi, per poi ricattarle e tenerle sotto il proprio giogo. Erano in molti, quindi, a odiare quest’uomo orribile e sadico. Molti i potenziali assassini. Un caso complicato, che si complicherà ancora di più quando il nostro Montalbano scoprirà che a Barletta non hanno semplicemente sparato, ma che poco prima era stato addirittura avvelenato. Come se due assassini, indipendentemente l’uno dall’altro, avessero deciso quella stessa notte di ucciderlo.
Curiosità sulle colonne sonore di entrambi le puntate
Le canzoni di Olivia Sellerio risuonano nelle due stagioni della vita del commissario di Vigàta.
Con Malamuri in Un covo di vipere e Ciuri di strata in Come voleva la prassi, la sua voce accompagna Il commissario Montalbano.
La cantante siciliana affronta due temi, scabrosi e terribili, restituendoli nel proprio racconto.
«Ho scritto queste canzoni – dice Olivia Sellerio – perché la mia voce si aggiunga al coro contro l’ignominia della tratta, contro ogni forma di abuso, anche quello “sentimentale”».
Un altro prezioso lavoro di creazione e di sintesi che coniuga il suo amore per diversi generi con la lingua di Sicilia a rinnovarne e contaminarne la musica popolare.
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