Cannes val bene una scappata o una toccata e fuga? Questa è l’ardua sentenza dato i tempi che corrono. Il 70esimo Festival del cinema di Cannes fa scalpore soprattutto per le mise delle dive o divette se così si può dire. Non ci sono filtri quando si tratta di apparire, come è successo alla modella Sarah Kendall che nel suo abito bianco quasi nuziale dato il colore, sembrava non lo portasse, erano più evidenti i centimetri del suo corpo che il resto. Ma si sa che la passerella del red carpet è più di un’occasione da avanzare con trasgressione e libertà d’azione, senza pudori. Approda sulla Croisette anche Arnold Schwarzenegger con lo sceneggiatore Francois Mantello, per il film Wonders of the sea 3D, dove è la voce narrante. L’attore è ormai invecchiato, ma mostra sempre la sua forza di eroe d’altri tempi, mettendosi in posa con i muscoli bene in vista. La modella portoghese Sara Sampaio sul red carpet del film in concorso 120 Beats Per Minute ammalia con i suoi occhi blu, ma anche per il suo look, anche lei in bianco, inguainata in una tuta esplosiva, ma non volgare, con le spalle bene in vista.
L’attrice che fa parlare di più per i suoi look e si confronta con le giovanissime modelle e interpreti per eleganza e charme, è Julianne Moore, che ha sfilato sul red carpet con un abito rosso fuoco firmato da Givenchy e alla serata inaugurale con un vestito bianco con perle e piume sulle spalle di Chanel sfoggiato alla première di Wonderstruck. Ma a catturare la nostra attenzione è in realtà l’abito di Louis Vuitton scelto dalla star per la première di ieri sera del film di Okja. Monica Bellucci, la madrina del Festival è strategica nelle sue mise, la sua linea è perfetta, merito anche della biancheria giusta e strategica che l’attrice indossa per non avere un filo di pancia. La guaina contenitiva va di gran moda tra le star e si diventa magrissimi anche se non lo si è.
Si possono perdere due taglie anche senza ricorrere a diete inutili ed estenuanti. Sembra però che il segreto di Monica Bellucci sia una sottoveste bianca che avvolge adeguatamente il corpo dell’attrice, nascondendo dei piccoli inestetismi che fanno parte dell’essere in anta… Certo è che il Festival di Cannes non è più come prima, dopo gli attacchi di terrorismo da parte dell’Isis, i controlli si sono fatti estenuanti e le signore sono costrette a file chilometriche per vedere i film in concorso. I controlli sono a tappeto, i ritardi sono una costante nelle proiezioni e a volte le signore improfumate e vestite a dovere per l’occasione sono costrette a svuotare una boccetta di Chanel n.5 pur di non lasciarla nelle mani del nemico gendarme. I metal detector sono tarati in modalità aereo e non c’è scampo. Mala tempora currunt per i cultori della kermesse.
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