Dado prende di petto l’ominide in “Recital”

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Gabriele Pellegrini, in arte Dado da sempre fa un suo percorso comicale che esula dagli altri mattatori della capitale. Il suo motto è fare la cosa che più gli aggrada e che piaccia al pubblico.

Nonostante siano passati diversi anni dal suo esordio, non si stacca mai dalla sua compagna di palcoscenico, la chitarra, con cui inventa e reinventa brani famosi con lo slang dadesco.

Ora con “Recital” con cui sta girando in lungo e in largo la penisola, ha abbandonato per un attimo la sua memorabile “Canta la notizia” per dedicarsi all’educazione civica degli italiani. Le regole latitano e allora è il momento di ricordarle attraverso la mimica e l’ironia intelligente di Dado.  “Recital” che è andato in scena il 24 agosto nel nuovo spazio della manifestazione di “All’ombra del Colosseo” al Colle Oppio, è scritto dallo stesso Dado, insieme a Marco Terenzi e Emiliano Luccisano.

Quello che colpisce di questo spettacolo è la scena costruita sui simbolismi stradali conosciuti a tutti e con l’aggiunta di ominidi che a loro volta diventano cartelli di un nuovo modo di concepire le regole. Il Dado docet imperversa sulla scena e mette in subbuglio il senso civico tradizionale, che altro non è che il caos esistenziale che viviamo quotidianamente.

Dado tratta di tutto da Belen a Rambo, fino alle tradizionali famiglie riviste attraverso le foto messe in bella vista in una platea dove il divertimento è assicurato. L’artista è un fiume in piena e anche se a volte i mezzi tecnici non sono all’altezza del suo verbo, lui va avanti e inventa minuto per minuto la partita più avvincente dell’anno mettendo a segno diversi gol.

Dado non si risparmia, canta, prende in giro e a sua volta sbeffeggia in maniera divertente l’uomo comune, vittima di sé stesso e dei suoi falsi stereotipi. Uno spettacolo che è un work in progress e che ogni sera può essere adattato al pubblico e alle notizie attuali che nell’artista vengono recepite all’istante, perché Dado non fa spettacoli stereotipati, ma sulla base di ciò che si vive e che destabilizza le nostre coscienze. Da vedere.

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