Questa sera in prima serata su Canale 5 ultimo appuntamento con il talk show “L’Intervista”. Dentro la scatola Maurizio Costanzo incontra Silvio Berlusconi.
Ecco alcuni momenti salienti dell’appuntamento.
Costanzo: “Per molti Marina è considerata la tua erede politica, io immagino pure che ne abbiate parlato…”.
Berlusconi: “Sì, ne abbiamo parlato per escluderlo tassativamente. Ne hanno parlato molto gli altri a sproposito ma io non accetterei mai che uno dei miei figli subisse tutto quello che ho dovuto subire io essendo in politica”.
Costanzo: “Cosa c’è dietro l’angolo?”
Berlusconi: “Dietro l’angolo c’è questa atmosfera generale che induce ottimismo per una nostra importante vittoria perché vedi l’unica colpa che io mi addebito nella politica è quella di non essere riuscito a convincere il 51% degli italiani a darmi fiducia. Adesso la chiedo e la chiederò da qui alle prossime elezioni per evitare il pericolo dei 5 Stelle che è un pericolo assolutamente grave, andremmo al disastro e per far sì che si possa davvero cambiare il nostro Paese e si possa garantire al Paese oltre ad una vera democrazia, oltre che a una vera libertà, oltre che una vera giustizia anche un forte sviluppo e un assoluto benessere. Per fare questo non c’è che un modo: cambiare il nostro Paese con una riorganizzazione scientifica e prevalere sull’oppressione burocratica, sull’oppressione fiscale, sull’oppressione giudiziaria”.
Costanzo: “Vinci stavolta?”
Berlusconi: “Penso di sì c’è un’atmosfera molto favorevole che trovo in giro intorno a me e penso che molti italiani abbiano capito che cosa succederebbe se andasse un movimento ribellista, un movimento pauperista, giustizialista al governo… persone incapaci che non hanno né arte né parte, della loro incapacità è prova la gestione che fanno delle città dove sono all’amministrazione e soprattutto delle persone che dato il pauperismo che le possiede, per esempio l’86% dei loro parlamentari non hanno mai fatto una dichiarazione dei redditi quindi non hanno mai lavorato, non hanno mai saputo fare qualcosa di buono né per se né per le loro famiglie, hanno un odio verso chi produce, verso chi crea ricchezza per sé e per gli altri, verso la classe media, il ceto medio, e quindi pensano di fare qualcosa sempre che tolga per far diventare di tutti le proprietà e i beni di costoro. Loro sono pauperisti nel senso che quello che è mio è mio quello che è tuo deve diventare di tutti per diventare anche un po’ mio e così nel loro programma vero hanno un adeguamento della legislazione italiana a quella francese – folle – con un’imposta di successione al 45%, le famiglie benestanti francesi scappano tutte in Svizzera, in Portogallo anche in Russia e hanno anche la voglia di mettere sulle case italiane le stesse imposte che ci sono in Francia”.
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