L’attesa è grande per “Gomorra 3”, la serie che in questi anni è diventato un vero e proprio fenomeno cult nel nostro Paese, spopolando tra i giovani e giovanissimi. Le prime due stagioni di Gomorra, infatti, sono state un grandissimo successo per spettatori e critiche: la serie si è portata a casa importanti riconoscimenti che l’hanno resa una delle fiction più apprezzate tra quelle prodotte nel nostro Paese negli ultimi anni. La prima puntata andrà in onda venerdì 17 novembre alle 21:15 su Sky Atlantic.
Anche quest’anno la serie televisiva sarà trasmessa in prima visione in esclusiva assoluta solo sui canali a pagamento di Sky, le sei prime serate potranno essere seguite dagli abbonati alla pay tv satellitare di Murdoch anche in streaming live attraverso l’applicazione free Sky Go, che si può scaricare in qualunque momento su tablet o smartphone. Le prime due serie sono state trasmesse in chiaro, se pur in differita su Rai 3 e Rai 4. Per ora non è prevista la messa in onda in chiaro della terza serie, ma non si esclude che verrà fatto più in là. Intanto ci le prime due puntate saranno oggetto di anteprima il 14 e il 15 al cinema The Space. La novità di questa serie, infatti, è che porterà la messa in onda delle prime due puntate in ben 300 sale . Si parte dalla scomparsa di Don Pietro Savastano e sia Ciro che Gennaro avranno a che fare con nuovi nemici da affrontare. Marco D’amore ai microfoni di “Spettacolando” su Elleradio afferma che il suo ruolo, quello di Ciro, si dovrà rimettere in sesto e dovrà fare i conti con i suoi fantasmi. “Lo abbiamo lasciato – dichiara – alla fine di un percorso tragico dove ha perduto sua moglie e sua figlia e quindi se si racconta di un criminale efferato, dall’altra parte c’è un essere umano che deve fare i conti con i propri lutti e i propri dolori.” Alla domanda se la cattiveria come la bontà fa parte della sua natura, interpretando un personaggio controverso, ha risposto: “In ognuno di noi ci sono luci ed ombre e gli attori vanno a pescare in profondità e le ombre del personaggio di Ciro sono dentro di me, anche se sono tenute a bada dalla mia formazione. Fortunatamente poi ci sono percorsi che ti permettono di essere altro.”
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