Questa sera alle 23:25 su Rai 2 va in onda “L’Amore rubato”, film del 2016 di Irish Braschi. con Elena Sofia Ricci, Stefania Rocca, Emanuel Caserio, Antonio Catania, Cecilia Dazzi, Luisa De Santis, Antonello Fassari.
La storia è quella di Angela, Alessandra, Francesca, Anna, Marina: cinque donne di età diverse, di diversa estrazione sociale e stato civile, protagoniste di altrettante storie di violenza. Violenza di gruppo da parte dei bulletti di una scuola (con aggiunta di minacce via Internet), stalkeraggio, violenza verbale e psicologica, botte fatte passare per incidenti domestici, stupro. Irish Braschi, regista quarantenne già autore del documentario Io sono nata viaggiando con protagonista Dacia Maraini, adatta per il grande schermo la raccolta di racconti ‘L’amore rubato’ della scrittrice Maraini, riducendo a cinque gli otto ritratti contenuti nel libro e intersecandone le storie, invece che raccontare ognuna come un capitolo a sé. Questo porta però ad un disgregamento della storia, perché la Maraini voleva identificare delle categorie maschili da cui prendere le distanze, dando loro un nome che ne codificasse (e rendesse velocemente riconoscibile) l’archetipo da favola nera. L’amore rubato è sicuramente meritevole dal punto di vista sociale, anche perché mostra il modo in cui le donne, giovani e meno giovani, benestanti o indigenti, cadano nella rete di certi mostri del presente, alcune mostrando anche un certo grado di disponibilità a giustificarne le azioni. Così la moglie malmenata non denuncia il marito, la single affamata d’amore non riconosce la gelosia perniciosa del nuovo compagno, la liceale in cerca di approvazione accetta incautamente un invito da tre semisconosciuti. Un cast di bravi attori si mette al servizio della storia, con particolare generosità da parte di chi (come Antonello Fassari, nel ruolo di un datore di lavoro che abusa di una dipendente) ha un’immagine pubblica familiare e rassicurante. E ci sono anche figure maschili positive, benché inadeguate: i padri Emilio Solfrizzi e Antonio Catania, il fidanzatino della ragazza stuprata dal datore di lavoro. Su questo tema infatti si sono già espresse in modo memorabile opere coraggiose di grande efficacia cinematografica come La moglie del poliziotto o Después de Lucía e perfino un prodotto commerciale come A letto con il nemico. Ognuno di questi ha trovato una forma filmica indimenticabile e non si può dire altrettanto di questo film, anche se ha la forma di denuncia e questo è importante per far sapere quello che accade intorno a noi e agire di conseguenza.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.