“Poveri, ma ricchissimi” di Fausto Brizzi, un cinepanettone che vince sugli altri

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Nonostante le polemiche e le accuse ricadute su Fausto Brizzi come un fulmine a ciel sereno, lui come regista vince sia su Neri Parenti che su Paolo Ruffini. Il cinepanettone di Brizzi è più efficace degli altri due. Il suo “Poveri, ma ricchissimi” riesce a portare più spettatori degli altri. Dal lusso si è passati alla passione per la politica per la famiglia Tucci. In questo caso la coppia formata da Danilo (Christian De Sica) e Loredana (Lucia Ocone) portano avanti lo sconcertante programma elettorale dei cafoni nobilitati e prevede l’indizione di un singolare referendum che permetta al loro paesino di uscire dall’Italia, dichiararsi Principato indipendente e proporre così nuove leggi. Una vera e propria “Brexit Ciociara“, un Principato a conduzione familiare con un leader bifolco e spettinato, “povero” di affettazione, ma “ricco” anzi “ricchissimo” di denaro. Grazie a un solido conto in banca e al sostegno di parenti sopra le righe , nonna Nicoletta (Anna Mazzamauro) e zio Marcello (Enrico Brignano),  Danilo si appresta a diventare l’unico leader al mondo che fa più gaffes di Donald Trump. Intanto la Signorina Silvani, alias Anna Mazzamauro, ha subito danni permanenti ad un orecchio, sul set di “Poveri, ma ricchissimi” e zitta per paura. La Mazzamauro afferma che l’hanno convinta a non denunciare il fatto, ma lei si è pentita e lo ha dichiarato a “Il Messaggero”, insomma via stampa. Per le accuse delle molestie rivolte a Brizzi, la Mazzamauro è però dalla parte del regista, perché il processo non c’è stato e tutto ciò che si era detto è finito in un silenzio assordante.
“Poveri, ma ricchissimi” trailer ufficiale

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