Questa sera su Rai 2 va in onda la prima puntata della fiction “Il cacciatore” che andrà in onda ogni mercoledì a partire dal 14 marzo in sei serate. La fiction è tratta dal libro “Cacciatore di mafiosi”, edito da Mondadori. La storia è liberamente ispirata alla storia del Magistrato Alfonso Sabella, sostituto procuratore del Pool Antimafia di Palermo di Gian Carlo Caselli. Il protagonista è Francesco Montanari nel ruolo del giovane Pm Saverio Barone, un magistrato che si trova ad indagare, studiare, fronteggiare la mafia dei Corleonesi, a dare la caccia a boss come Leoluca Bagarella e Giovanni Brusca. Sabella ricordando quegli anni ha affermato che “erano anni in cui lo Stato era in ginocchio, ma nonostante questi loro li hanno presi tutti, quando erano latitanti e seppelliti sotto una montagna di ergastoli. La vicenda è quella di Saverio Barone, Pm della procura di Termini Imerese, che decide di denunciare il proprio capo, Salvatore Donà (Vincenzo Pirrotta), sospettato di collusioni con la mafia. Una scelta che rischia di stroncare per sempre la sua carriera, ma che finisce per attirare l’attenzione di Andrea Elia (Roberto Citran), nuovo procuratore capo di Palermo, che propone a Saverio di entrare nel suo pool antimafia. Barone entra così nella procura di Palermo ma è il più giovane, il meno esperto, e i colleghi più grandi lo trattano con sufficienza; lo chiamano Cacanidu, quello che caga ancora del nido, l’ultimo uccello della covata e il primo, di solito, a lasciarci le penne. Così Saverio riesce presto dimostrare il proprio talento tanto che gli vengono assegnate le indagini su Leoluca Bagarella (David Coco) e Giovanni Brusca (Edoardo Pesce), boss mafiosi accusati di centinaia di omicidi, mente e braccio dietro l’omicidio di Giovanni Falcone e responsabili del rapimento e della detenzione di Giuseppe Di Matteo (Antonio Avella), dodicenne con la sola colpa di essere figlio di un pentito di mafia. Un confronto quotidiano con l’orrore che diventa ossessione e rischia di distruggere tutto quanto di buono, nel tempo, ha saputo costruire attorno a sé: a partire dalla relazione con Giada (Miriam Dalmazio), che solo pochi mesi prima gli ha dato una figlia, Carlotta. Questa sera vediamo due puntate, la prima intitolata “Il Bosco”. In questa Saverio Barone, un giovane magistrato in servizio a Termini Imerese, in un mix di ambizione e senso del dovere, decide di denunciare al CSM il suo capo, Salvatore Donà, sospettando una sua collusione con la mafia locale. In quei giorni Tony Calvaruso, un giovane da poco uscito di prigione, è in prova per “un nuovo lavoro”: autista personale di Leoluca Bagarella, Don Luchino, il boss a capo dell’ala militare della mafia corleonese. Mafia corleonese che, in quel periodo, è sempre più minacciata dal fenomeno dilagante del pentitismo. Nel secondo episodio intitolato “Fuoco amico”, Saverio è nel pool da qualche mese. I colleghi lo trattano con sufficienza e non ha ancora avuto modo di mostrare il proprio valore. Alla fine l’occasione arriva. Elia gli affida un compito: volare in Svizzera insieme al pentito Salvatore Cancemi e recuperare cinque milioni di dollari che il mafioso avrebbe nascosto lì per conto di Bagarella. Don Luchino, intanto, revoca l’ordine d’uccisione del piccolo Di Matteo: il bambino sarà tenuto in ostaggio da Giovanni Brusca in attesa che il padre ritratti. Brusca mal digerisce la decisione ma, per adesso, è costretto a piegarsi.
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