Questa sera va on onda su Canale 5 “La ragazza del dipinto” per la regia di Amma Asante con Gugu Mbatha Raw, Tom Wilkinson, Sam Reid, Sarah Gadon, Miranda Richardson. Il film è ambientato nel 1769 e racconta del capitano Sir John Lindsay della Marina di Sua Maestà Britannica che decide, alla morte della madre, di riconoscere e portare con sé in Inghilterra la figlia mulatta affidandola allo zio Presidente della Corte Suprema.
Dido Elizabeth Belle entra così a far parte, non senza difficoltà, di una famiglia nobile e in vista. Il suo rapporto con la cugina Elizabeth Murray si fa stretto sin da bambine e continua ad essere tale anche quando Dido erediterà la fortuna del genitore, mentre Elizabeth si troverà senza dote.
Questa situazione si intreccia con un evento che coinvolgerà l’intera legislazione britannica sulla schiavitù.Alla regista londinese di origine ghanese manca forse il controllo delle relazioni ma non le difetta certo la capacità di innervare il sottotesto di cinema dei sentimenti con riflessioni originali. Dido da ‘negra’ che non può pranzare con i familiari perché creerebbe imbarazzo diviene oggetto di attenzione maschile nel momento in cui eredita rischiando di lasciare la cugina ‘bianca’ a soffrire di un triste zitellaggio.
Ma questi elementi non costituiscono che una parte della narrazione perché essa si intreccia con il caso della nave Zong di cui Asante porta a conoscenza un più vasto pubblico che non sia quello degli storici. Su quel veliero viaggiavano numerosi schiavi che vennero gettati a mare incatenati perché ammalati cercando così di lucrare con le assicurazioni che non avrebbero invece coperto l’arrivo sul mercato di ‘merce’ avariata. Il caso costituì un punto di non ritorno per lo schiavismo in Gran Bretagna.
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