Questa sera terza puntata in replica di “Cavalli di battaglia” con Gigi Proietti nel ruolo del mattatore della trasmissione. Gli ospiti di questa serata sono Paolo Bonolis, lo scomparso e indimenticabile Fabrizio Frizzi e Antonello Venditti. Come al solito va in onda l’anteprima e Gigi Proietti la comincia in grande stile, con la Banda dei Vigili del Fuoco. Dopodiché annuncia gli ospiti della serata. Tantissimi. Un po’ di pubblicità e il varietà può iniziare.
Lo show comincia e come sempre Proietti fa il suo ingresso in teatro e canta la sigla, “Te voglio dì”.
Subentra Ariel (Marco Marzocca) che arriva con la cassa, contenente i Cavalli di Battaglia che scalpitano, ma anticipa raccontando delle storielline per riscaldare la platea. Tante le richieste per Pietro Ammicca: stasera una versione cantata dell’appaltologo, tuttologo, sulle note di “Serenata Celeste”. Arriva il primo ospite, l’attore e presentatore Nino Frassica. A Frassica e a Gigi Proietti viene fatta una intervista doppia con domande a cui i due artisti rispondono in maniera diversa. Subito dopo c’è Serena Autieri che canta sul palco “Leti it go”, brano facente parte della colonna sonora del film “Frozen”.
Si ricomincia e la scena la prende tutta Gigi Proietti che racconta la vecchia Roma e certi personaggi di un tempo, cantanti che cantavano, o meglio parlavano, senza musica. Un altro cavallo di battaglia: tre canzoncine di seguito uno dopo l’altra, “Ma comprati ‘na zappa”, “Tarza”, senza la n finale e l’ultima “Glie faccio buh”. Dopodiché una divertente canzone, questa volta cantata, sugli anni che passano.
Finita la canzone sugli anni che passano, cantata da Proietti e ballata dall’efficiente corpo di ballo, compare Ariel che porta i “Cavalli di Battaglia”: i pony Toto e Tota. È la volta del bravo presentatore Fabrizio Frizzi che fa con Proietti una parodia de “L’eredità”. Con loro le tre “professoresse” che partecipano alla trasmissione.
A seguire un cavallo di battaglia del 1977, proposto nel primissimo spettacolo, “A me gli occhi”, sotto il tendone, a Piazza Mancini a Roma: la lezione sessuale ai bambini che fa un professore imbarazzato dai termini da usare per gli organi della riproduzione sessuale.
Dopo la pausa pubblicitaria, entra in scena sul palco Paolo Bonolis, mentre Gigi Proietti si nasconde volutamente dietro le quinte per vedere come se la cava nelle vesti di presentatore. Paolo parla, parla, cerca di inventare, racconta della trasmissione e alla fine non ce la fa più e Proietti entra in scena. Ancora in scena Bonolis con Proietti e un altro cavallo di battaglia, interpretato nel passato da più attori. Si potrebbe intitolare “Le diecimila lire”. Con loro a recitare, Frizzi, Marzocca, E dopo una divertente canzone di Proietti, “La solita canzone”, che, per l’occasione, si fa accompagnare dal pubblico che gli fa da coro.
E ancora torna sul palco Nino Frassica con un suo cavallo di battaglia: Frate Antonino da Scasazza, proposto per la prima volta nella trasmissione di Arbore, “Quelli della notte”.
E dopo Frassica, un altro cavallo di battaglia di Proietti, la traduzione un po’ particolare di “Essere o non essere”, tratto dall’Amleto di William Shakespeare. E poi uno sketch, altro cavallo di battaglia, sull’attore di prosa, con la voce bassa, che declama una poesia.
Poi l’attore declama la canzone “Roma Capoccia” come fosse una poesia e sul palco arriva Antonello Venditti che accenna in musica la canzone.
Ma non possono mancare i “cavalli di battaglia”, le più belle canzoni di Venditti: “Notte prima degli esami”, “Ci vorrebbe un amico”, “Sotto il segno dei pesci”, “Sara”. Dopo tutti questi accenni di brani del suo repertorio, una canzone per intero, “Ricordati di me”. E ancora pubblicità. Serena Autieri fa poi la sciantosa, balla e canta con il corpo di ballo, “Ninì Tirabusciò”.
Insomma una puntata strepitosa da non mancare.
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