Questa sera su Italia 1 va in onda in prima tv “Suicide Squad”, per la regia di David Ayer con Jared Leto, Ben Affleck, Will Smith, Margot Robbie, Joel Kinnaman, Jai Courtney. In Italia al Box Office Suicide Squad ha incassato nelle prime 5 settimane di programmazione 12 milioni di euro e 1,9 milioni di euro nel primo weekend. E se domani Superman decidesse di rapire il Presidente degli Stati Uniti? Spaventati dal non saper rispondere a questa domanda i più alti ufficiali del governo americano accettano il folle piano di un agente dell’intelligence: costituire una squadra di metaumani, cioè umani con poteri, da tenere sotto il loro giogo e utilizzare per l’ordine interno ed estero. I prescelti sono necessariamente criminali, pericolosissimi ma anche manipolabili, soggetti a cui poter promettere qualcosa e da poter ricattare senza remore. L’evento di prova è l’inatteso (ma non immotivato) arrivo di un’antica e inarrestabile divinità sulla Terra. Con poco allenamento, nessun piano, vaghe promesse in caso di vittoria e una capsula esplosiva in corpo che li convince a non disertare, la squadra che si autodefinisce suicida è così mandata sul campo.
Nell’universo fumettistico in cui vive il più grande dei bravi ragazzi, l’eroe positivo senza macchia per antonomasia, Superman, sembra che nessun altro possa provare a stare alla sua altezza e tutti i “buoni” debbano mascherarsi da cattivi. Non solo Batman, storicamente vicino al lato oscuro, cammina sul crinale tra positivo e negativo, si lascia percepire come minaccia, pericolo, mostro e creatura della notte, per incutere timore e nascondere così le sue cristalline intenzioni, ma anche questa squadra di eroi è formata da cattivi. Dalla prima parte volutamente schematica, pensata a misura di introduzione di ogni personaggio, scheda per scheda (i singoli frammenti sono gustosissimi), fino agli assoli di Will Smith, che coinvolto in un film corale con il ruolo di maggiore rilievo dimostra subito come mai il suo assegno sia maggiore rispetto al resto del cast, passando per le ironie di Margot Robbie, linea comica e al tempo stesso romantica di un blockbuster fondato sulle poche donne in un mondo di uomini.
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