Una commedia che ha il sapore del passato e riconcilia con i sentimenti e non è poco in un mondo dove tutto è messo in discussione anche l’amore. E’ proprio di amore che si parla in “Non mi hai più detto ti amo”, la commedia, scritta e diretta dal bravo Gabriele Pignotta che ha dato il timone del comando della pièce a due strepitosi interpreti, come Lorella Cuccarini e Giampiero Ingrassia. Una coppia che ritorna dopo 21 anni da Grease sulla breccia del palcoscenico del Teatro Olimpico per raccontare nella finzione il risbocciare di un sentimento tra una coppia che negli anni si è data per scontata. Ma è l’uomo poi a dare per scontata una moglie che ormai è l’angelo del focolare dopo tanti anni e accudisce marito e figli, senza pensare minimamente alle sue aspirazioni. Serena è il prototipo della donna che arrivata ad un punto della sua esistenza, vuole cambiare, anche per via di un fatto inatteso che la mette di fronte ad un rivoluzionamento del suo quotidiano. Oltre alla incredibile sintonia tra la Cuccarini e Ingrassia, c’è un cast di attori bravissimi che interpretano i figli della coppia e sono Francesco Maria Conti e Raffaella Camarda, uniti alla “grande” presenza del simpaticissimo Fabrizio Corucci che è nei panni di un paziente insopportabile. La pièce è la storia di una famiglia contemporanea ed ognuno di noi può rispecchiarsi nei loro panni. Giulio e Serena sono quello a cui noi dobbiamo aspirare, una donna e un uomo che si ritrovano e alla fine non si danno per scontati. L’amore trionfa, ma anche la complicità. Se vi aspettate di vedere un musical e i vostri beniamini ballare e cantare resterete delusi, ma scoprirete dopo i primi minuti che la coppia Cuccarini e Ingrassia può interpretare qualsiasi cosa, perché la loro spontaneità e verve riesce a rendere felici anche lo spettatore più dubbioso. Per non parlare della musiche originali, scritte per l’occasione dal grande Giovanni Caccamo che regala alla commedia una splendida canzone. Le scene sono di Alessandro Chiti, funzionali e appropriate alla tramaticità della commedia e al muoversi degli interpreti. Da vedere. In scena fino al 16 dicembre.
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