Questa sera va in onda su Rai 1 “Cenerentola” (1950), per la regia di Wilfred Jackson, Hamilton Luske, Clyde Geronimi, Walt Disney. Il film è stato premiato al Festival di Berlino, In Italia al Box Office Cenerentola ha incassato 126 mila euro.
Dopo la morte del nobile padre, la bella Cenerentola vive come una serva nella dimora di famiglia, succube della matrigna, la perfida Lady Tremaine, e delle bruttissime sorellastre Anastasia e Genoveffa. Pur consolata dall’affetto delle creaturine che popolano la casa, tra cui i topolini Giac e GasGas e il fido cane Tobia, la ragazza ha un sogno, di quelli veramente chimerici: sposare un principe e vivere felice e contenta per tutta la vita. Quando un giorno si diffonde la notizia che il Re ha indetto un grande ballo, perché il figlio trovi tra le giovani del regno la sua sposa, Cenerentola sente che quella è l’occasione che aspettava. Col magico intervento della fata Smemorina, la ragazza si presenta totalmente trasformata e a bordo d’una singolare carrozza. Tra l’ammirazione dei cavalieri e l’invidia delle dame, incluse le ignare sorellastre, fa subito breccia nel cuore del Principe. E il Principe nel suo. L’incantesimo però è di breve durata: a mezzanotte, infatti, la fanciulla è costretta a scappare, perdendo una scarpetta. Ma, conquistato dal suo fascino, il Principe è deciso a ritrovare la misteriosa sconosciuta.Il lungometraggio del 1950 firmato Walt Disney ha una tradizione antichissima che affonda le sue origini nella fiaba cinese di Ye Xian e nel mito dell’etera Rodopi. In parole povere, come l’Iliade e l’Odissea, la fiaba della Disney è l’elegante sintesi di un insieme di motivi e culture diverse, di una storia più volte riedita secondo le ideologie e le sensibilità più disparate. Ma, essendo destinata specialmente al giovanissimo pubblico dei cartoni, gli autori l’hanno resa aderente alla sobria versione di Perrault, più puritana e priva degli eccessi narrati altrove, come le mutilazioni inferte alle infide sorellastre nel racconto dei “macellai” Grimm, o l’omicidio compiuto dalla fragile Zezolla, l’eroina di Basile. Decisamente riuscita invece la galleria di personaggi minori, delineati con garbo e deliziosa ironia, tra cui spiccano il Re e l’impareggiabile granduca Monocolao.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.