Al Teatro delle Muse va in scena “Ho avuto una storia con la donna delle pulizie”: Una rocambolesca e paradossale situazione sentimentale

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“Ho avuto una storia con la donna delle pulizie”, in scena in questi giorni al Teatro delle Muse ha il merito di raccontare una storia semplice, ma che è nella tradizione delle commedie di genere, quelle che narrano fatti paradossali della vita quotidiana. Nella vita triste e desolata di uno scrittore fallito, l’arrivo di una donna delle pulizie che irrompe e rompe con raffiche di parole metropolitane l’esistenza dell’uomo, è quasi una normale consuetudine in una piecè dove il tema dominante è il deflagrare delle situazioni con conseguenze di cambiamento inusuali. Gli interpreti in questo caso devo necessariamente calzare a pennello il loro ruolo per adempiere ai meccanismi briosi e dinamici della commedia. In effetti, sia Luciana Frazzetto che Franco Oppini sono in parte e si predispongono a spingersi oltre alle regole del gioco scenico, con una improvvisazione azzeccata e che strappa ilarità al pubblico a più riprese. La commedia ha la firma di Nino Marino. I dialoghi sono scoppiettanti, come gli attori che si muovono in uno spazio che di volta in volta diventa pieno delle loro vite, lasciate in un angolo e riscoperte attraverso la fantasia e la concretezza dei loro racconti. Franco Oppini è strepitoso nel mostrarsi come uno svagato scrittore che si perde dietro alle chimere della sua vita, sentendosi infastidito dalla nuova arrivata. Luciana Frazzetto è dirompente nel suo essere ciclonica e porta il suo personaggio a delle paradossali invenzioni sceniche, un po’ “Mamma Roma”, un po’ un fumetto, tenendo per mano un uomo che non vive il reale. Antonio Tallura è il bravissimo fratello dello romanziere che impone la sua convinzione di cambiamento ad un parente che vive di immaginazione, vorrebbe fargli abbandonare la sua vena creativa, ma lui ha un segreto che la donna delle pulizie scopre suo malgrado, una situazione divertente che mette in risalto i gusti sessuali e perversioni di oggi giorno. La regia è di Massimo Milazzo che dirige accuratamente i suoi attori, lasciando però  spazio alla loro libertà espressiva e in certi casi a sperimentare piccole varianti che non fanno andare fuori tema la pièce. Da vedere. Si replica fino al 14 aprile.

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