Quante donne sognano l’uomo ideale e si adattano ad un surrogato maschile per paura di stare sole. La solitudine è il tema dominante del nostro tempo, ma anche della pièce “L’uomo ideale”, in scena in questi giorni al Teatro Golden, dove Giada e Lollo si fanno compagnia per riempire gli spazi del vuoto sentimentale che li attanaglia ed inoltre condividono non solo la casa, ma anche la professione, avendo un brand di biancheria intima che fa proseliti nel Bel Paese. Il problema è come trovare l’uomo giusto sia per Giada, che per Lollo, quest’ultimo gay alla ricerca del grande amore e non di amorazzi per lo spazio di poche ore.L’idea lampante arriva a Giada che stila un vademecum su un uomo ideale e mette un annuncio per trovare il coinquilino ideale (possibile uomo perfetto). Arriva Damiano, perfetto nell’aspetto e nel carattere, amabile e pieno di idee strabilianti anche per la loro azienda, si insidia nella loro vita e non scontenta nessuno, cercando di promettere e destabilizzare la coppia di amici. Dopo aver acquisito la fiducia e l’amore dei due, Damiano promette anche guadagni facili in borsa e convince i due a dare una parte dei loro guadagni per guadagnare facile. Il risultato è che Giada e Lollo diventano da amici nemici e le loro strade si dividono per colpa di un farabutto che alla fine si scopre essere un truffatore seriale con tanto di telegiornale rivelatore sulle sue malefatte. Damiano nel frattempo è fuggito con il malloppo e per consolazione manda un videomessaggio di ringraziamento alle sue vittime. Un testo rivelatore del nostro tempo, scritto da Toni Fornari, Andrea Maia e Vincenzo Sinopoli che diverte e fa riflettere. Uno spettacolo dinamico, reso scoppiettante dagli interpreti, in sintonia tra loro. Toni Fornari è in parte e sorprende nel ruolo di Lollo, mettendo in scena i tic e le manie del gay con una naturalezza e disinvoltura sorprendente.Claudia Campagnola che ha sempre dimostrato di essere avvezza a cambiare ruoli con nonchalance , nella parte di Giada, mostra le debolezze e anche le bizze di essere donna e in uno spogliarello non scontato riesce ad essere sexi, senza scadere nella volgarità, ma con la consapevolezza di sedurre e di essere sedotta dal suo ruolo. Simone Montedoro è quello che le donne vorrebbero avere, macho e consapevole di esserlo, scherzoso e intrigante, generoso e fuori dagli schemi, quando si tratta di ballare con il gay Lollo, mostrando che fare un talent come “Ballando con le stelle” può essergli stato utile per essere disinvolto a passi di danza, insomma un Damiano perfetto se non ci fosse il suo lato scuro. Bravissimi tutti gli attori, con la regia di Toni Fornari che è la ciliegina sulla torta di una pièce diversamente divertente. Si replica fino al 13 ottobre.
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