Questa sera su Rai 3 va in onda “Si muore tutti democristiani”, per la regia di Il Terzo segreto di Satira con Marco Ripoldi, Massimiliano Loizzi, Walter Leonardi, Renato Avallone, Valentina Lodovini. Stefano, Fabrizio ed Enrico sono amici da una vita legati dagli stessi ideali e dagli stessi sogni. Insieme gestiscono una piccola casa di produzione con la speranza di tornare a realizzare documentari a tema sociale mentre ora debbono accettare riprese di matrimoni e spot in cui prevalgono le scelte compromissorie. Quel tanto desiderato progetto sembra finalmente arrivare insieme a un considerevole guadagno economico. Chi lo propone però non è propriamente ‘immacolato’. Il gruppo affronta l’argomento con spirito e arguzia immutati ma fatica a prendere le giuste misure sul piano della sceneggiatura. Passare dal tempo breve del cortometraggio o dal contatto diretto con il pubblico a un film di 89 minuti crea indubbiamente delle difficoltà che in questo caso emergono con evidenza. Ci sono situazioni come quella della richiesta dello spot proveniente dal sindacato e dall’ANPI che funzionano nel momento in cui vengono proposte, anche grazie alla misura che Paolo Rossi offre al suo sindacalista ormai un po’ usurato. Quando però la si ripete e si reitera anche lo spot il deja vu incombe. Così come accade con tutto il detour legato al desiderio di partecipare al G8 di Genova, finalizzato a rivelare un dettaglio non secondario della vita di uno dei tre, che finisce, essendo troppo lungo, con lo spezzare il ritmo della narrazione. Tutto questo dispiace perché non mancano i momenti folgoranti (uno per tutti: la scena con Peter Gomez e Lilli Gruber) che testimoniano della qualità della satira e dell’autoironia non banale degli autori. Sarà bene che proseguano nello scrivere e girare lungometraggi. Magari con una revisione di sceneggiatura in più o con qualche ‘cut’ al montaggio.
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