Questa sera su Rai 4 va in onda “Poltergeist 2015”, per la regia di Gil Kenan con Sam Rockwell, Rosemarie DeWitt, Jared Harris, Saxon Sharbino, Nicholas Braun. I Griffin – papà Eric, mamma Amy, figlia adolescente Kendra, ragazzino Griffin e bambina Madison, arrivano nella nuova casa che hanno comperato. Non è granché, ma il prezzo è buono ed Eric è appena stato licenziato. Madison si ambienta subito, mentre Griffin è preoccupato e Kendra – assai oppositiva – è seccata per essere capitata in un posto senza attrattive. Di notte, Griffin, spaventato, trova nella sua stanza una serie di pupazzi di clown, evidentemente abbandonati da precedenti proprietari. Il papà cerca di tranquillizzarlo, ma più tardi Griffin si risveglia sentendo Madison parlare davanti al televisore acceso con effetto neve. La bambina spiega a Griffin che qualcuno sta arrivando. Griffin stacca la corrente, ma il televisore resta acceso e, davanti ai genitori accorsi, Madison ribadisce che qualcuno è in arrivo. I genitori minimizzano per restare ancorati alla realtà, ma Griffin è testimone di altri fatti strani su cui cerca invano di attirare l’attenzione. A una cena con nuovi amici della zona, i coniugi Griffin apprendono che il luogo dove sorge la loro casa una volta era un cimitero. Nel frattempo, a casa, mentre infuria un temporale, Griffin è attaccato da uno dei pupazzi a forma di clown e Kendra è afferrata per una gamba da una mano proveniente dalla melma che sgorga dal pavimento al piano terra, mentre Madison, atterrita, se ne sta nella sua stanza prima di essere catturata da strane presenze. Ed è solo l’inizio.La complessità e la novità del film di Hooper e Spielberg sono sostituite da un approccio caratterizzato da superficialità e sbrigatività, come se ci fosse il desiderio di correre verso la conclusione passando attraverso quel po’ di luna park dell’horror consentito dalle circostanze. La parte in cui si manifestano massicciamente le presenze soprannaturali è orchestrata con abilità, con una buona costruzione della suspense in un crescendo di avvenimenti che coinvolgono più personaggi in modo simultaneo e convincente.
La migliore è Jane Adams, concitata e scapigliata nel ruolo della dottoressa esperta in fantasmi, ma anche Jared Harris – il Moriarty dello Sherlock Holmes di Robert Downey jr – fa la sua figura nel ruolo del super esperto, un ruolo peraltro non troppo credibile che “vive” solo grazie alla bravura dell’attore. Sam Rockwell – che agli inizi della sua carriera comparve in un interessante horror (Clownhouse) – non sempre trova i toni giusti, ma è il più vicino a dare concreta umanità al suo personaggio.
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