Questa sera su Canale 5 va in onda in prima tv “Puoi baciare lo sposo”, per la regia di Alessandro Genovesi con Diego Abatantuono, Monica Guerritore, Salvatore Esposito, Cristiano Caccamo, Dino Abbrescia.
In Italia al Box Office Puoi baciare lo sposo ha incassato nelle prime 2 settimane di programmazione 2,2 milioni di euroe 952 mila euro nel primo weekend. Antonio vive a Berlino dove condivide un appartamento con Benedetta, una ragazza ricca e svampita, e con Paolo, il ragazzo di cui si è innamorato a prima vista. Quando Antonio chiede a Paolo di sposarlo, lui pone una condizione: quella di essere presentato ai futuri suoceri in Italia. Antonio esita perché non ha mai rivelato la sua omosessualità a padre e madre, ma infine cede, e parte per Civita di Bagnoregio, il paesino dove è cresciuto e di cui suo padre è sindaco. A lui, oltre a Paolo, si aggregano Benedetta e Donato, un nuovo inquilino cinquantenne che è stato lasciato dalla moglie per via della sua preferenza per gli abiti da donna (da indossare personalmente, si intende). Peccato che Roberto, il padre di Antonio, nonostante le posizioni politiche “liberal” sia decisamente contrario a celebrare un matrimonio gay che vede coprotagonista il figlio. Sua moglie Anna, invece, si dichiarerà a favore e intraprenderà una campagna contro il marito “omofobo”. La storia inizia bene, con una dichiarazione d’amore in voce fuori campo di Antonio a Paolo, con la recitazione non macchiettistica di Cristiano Caccamo nei panni di Antonio e di Salvatore Esposito in quelli di Paolo, e con lo spassoso arrivo di Donato (Dino Abbrescia), l’elemento comico più evidente di una vicenda che intende mescolare leggerezza e pathos. Ma le incoerenze cominciano da subito: quando ad esempio Paolo, che aveva insistito per essere presentato ai genitori di Antonio, rivela di non parlare da anni con la propria madre perché lei ha rifiutato il suo coming out.
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