Questa sera su Rai 3 va in onda “Passeggeri notturni” in prima tv. Enrico (Claudio Gioè) è un dj che apre i microfoni e dà voce agli ascoltatori.
Le storie s’intrecciano, ma l’incontro con Valeria (Nicole Grimaudo), una donna misteriosa, cambierà la vita del conduttore radiofonico. Dalle raccolte Passeggeri notturni e Non esiste saggezza di Gianrico Carofiglio nasce Passeggeri notturni, la nuova serie diretta da Riccardo Grandi in dieci puntate (di 13 minuti ciascuna) destinata a RaiPlay (da martedì 25 febbraio). I racconti legati diventano capitolo di un film. Un esperimento nell’esperimento.
Dalla violenza sulle donne alle atmosfere noir di una città, Bari, dove Carofiglio è nato e che racconta così bene, Passeggeri notturni si sviluppa come un giallo psicologico. “È un esperimento ed è importante, com’è già successo con Donne, portare il contenuto letterario nella fiction” dice la produttrice Gloria Giorgianni che con Anele produce insieme a RaiFiction la serie. “Passeggeri notturni è un progetto molto innovativo ma necessario per la Rai che cambia” dice Claudio Gioè “RaiPlay è la piattaforma naturale per sperimentare questi nuovi contenuti e offrire nuovi linguaggi. Il risultato è molto buono, e sicuramente è un progetto che aprirà la strada ad altre produzioni di questo tipo.
Nicole Grimaudo è la donna del mistero; nel cast Gian Marco Tognazzi, Marta Gastini, Giampiero Judica, Paolo De Vita, Alessio Vassallo, Caterina Shulha, Ivana Lotito, Giorgio Musemeci, Francesca Figus, Alessandro Tiberi e Paolo Sassanelli.”È stato un piacere poter interpretare Valeria e dar vita, voce e volto a un personaggio così sfuggente e affascinante” dice Nicole Grimaudo. “Valeria è una donna misteriosa che nasconde un dolore. Ma l’aspetto interessante di questa serie è che tutti i personaggi hanno bisogno di aiuto e attraverso una trasmissione radiofonica trovano il coraggio di parlare”.
“Il personaggio di Enrico”, spiega Gioè “è un padre di famiglia, che porta nella storia la sua passione per la musica e l’umanità. La sua trasmissione è quasi un telefono amico: la gente chiama e riesce ad aprirsi, trascinata in modo suadente da questo speaker radiofonico che è un po’ psicologo. Lavorare con la voce è stato molto interessante, perché nell’immobilità fisica di una postazione, devi offrire l’emotività di un racconto. A me piace molto la radio e per un momento ho anche pensato di farla a livello professionale, Riccardo Grandi ci ha suggestionato con i film americani, penso a I love Radio rock e avevo fatto la mia esperienza nei Cento passi“.
Per il regista il taglio breve del racconto è stato una sfida. “È un formato sperimentale e anche coraggioso” spiega Grandi “perché l’episodio breve, tipico delle piattaforme digitali, è uno spazio diverso. È stato bello lavorare con Gianrico Carofiglio. Mentre il cuore del progetto erano i suoi dieci racconti presi da due raccolte diverse, la linea orizzontale della storia legata al personaggio interpretato da Gioè è originale, scritta da noi con Gianrico”.
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