Questa sera su Twenty Seven va in onda “Come ti spaccio la famiglia”, per la regia di Rawson Marshall Thurber con Jennifer Aniston, Jason Sudeikis, Emma Roberts, Nick Offerman, Kathryn Hahn.
In Italia al Box Office Come ti spaccio la famiglia ha incassato nelle prime 5 settimane di programmazione 4,3 milioni di euro e 1,3 milioni di euro nel primo weekend.
David, uno spacciatore da quattro soldi, dopo essere stato rapinato, è costretto ad accettare un incarico pericolosissimo come corriere tra Messico e Stati Uniti. Per riuscire a passare il confine inosservato decide di “travestirsi” da perfetto padre di famiglia.Ci sono casi in cui cercare di analizzare un film e la sua riuscita o fallimento, prescindendo da un modello di riferimento ingombrante e palese, risulta ingeneroso tanto per il modello che per la sua filiazione.Quindi meglio fugare subito i dubbi: senza National Lampoon’s Vacation e la sua immortale parodia della famiglia americana media alle prese con vicende tutt’altro che medie, We’re the Millers (Come ti spaccio la famiglia l’orrendo titolo italiano) non esisterebbe nemmeno. La famiglia sghemba ma felice di Chevy Chase e soci era comunque, nel bene e nel male, la pietra basale della middle class americana, dove invece Sudeikis e Aniston devono mettere in scena il simulacro di quel modello famigliare per uno scopo infimo e legato al profitto.Il nucleo famigliare tradizionalmente inteso non esiste più, neppure in forma fantozziana è solo un comodo specchietto per le allodole volto a non dare nell’occhio, più per un pregiudizio che per un’effettiva normalità intrinseca. Qualcosa che si osserva come modello in una coazione a ripetere, ma che nella sua sostanza non esiste più se non in forma contaminata e problematica. Riderci su non è semplice, ma con Thurber e i suoi Miller si può, e di gusto.
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