Questa sera su Rai 4 va in onda “Maryland”, per la regia di Alice Winoucour con Matthias Schoenaerts, Diane Kruger, Jean-Louis Coulloc’h, Paul Hamy, Victor Pontecorvo.
Tornato da un turno nell’esercito all’estero, Vincent lavora insieme a un gruppo di suoi commilitoni nel servizio di security di un lussuoso party in una enorme villa, chiamata Maryland (che è anche il titolo francese del film), e di proprietà di un uomo d’affari libanese. Vincent è affascinato dalla moglie dell’uomo e la osserva nelle telecamere di sicurezza, inoltre è vittima un disturbo allucinatorio, per cui è occasionalmente assalito da un forte rumore e da un senso di disorientamento. Nonostante la sua confusione sente che un ospite, per altro senza invito ufficiale alla festa, presenta una minaccia e lo sorveglia. Quando il giorno dopo il padrone di casa si deve assentare, a Vincent viene affidato di fare da guardia del corpo alla bellissima moglie Jessie e al figlio. A rendere efficace l’operazione è prima di tutto lo sguardo della regista per nulla banale nella messa in scena, capace di muoversi sul crinale dell’ambiguità dove non è mai chiaro quanto la condizione di Vincent dia luogo a ossessioni immotivate e quanto invece le minacce siano reali. Nell’attenersi poi strettamente alla prospettiva del protagonista, il film evita qualunque didascalico “spiegone” e anche una volta concretizzatasi la minaccia permane l’incertezza sulla sua natura. Questa stretta attinenza a un solo punto di vista ci cala inoltre davvero in una mente disturbata, affetta dal disordine del titolo, ossia quello da stress post-traumatico che colpisce molti militari.
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