Questa sera su Italia 1 va in onda “Catwoman”, per la regia di Pitof con Halle Berry, Sharon Stone, Benjamin Bratt, Lambert Wilson, Frances Conroy, Alex Borstein. In Italia al Box Office Catwoman ha incassato nelle prime 5 settimane di programmazione 1,9 milioni di euro e 1,8 milioni di euro nel primo weekend.
Catwoman è, senza mezzi termini, un disastro sotto più o meno tutti i punti di vista: a livello attoriale, con l’unica eccezione della divina ed autoironica Sharon Stone, nella parte della cattiva di turno, novella Crudelia Demon, nonché splendida quarantenne, siamo allo zero minimo assoluto. Halle Berry, sovraesposta mediaticamente da quasi un semestre, manco avesse interpretato una novella Rossella O’Hara, ci mette abbondantemente del suo nel far rimpiangere amaramente l’eccelsa e regale Michelle Pfeiffer di burtoniana memoria e comincia a instillare dubbi anche nel suo più accanito fan, sulla sua reale capacità di recitare (peraltro, premiata con un Oscar pochi anni fa). C’è anche Benjamin Bratt, vero marchio di garanzia per le produzioni sfigate e autentica mummia dall’espressione monocorde e statica. Non ci siamo nemmeno sul fronte effetti speciali: preistorici, dato l’anno di produzione del film, con animazioni incredibilmente slegate, ed assolutamente poco credibili, che fanno rimpiangere persino la precedente opera di Pitof, Vidocq. Pitof stesso si dimostra regista ben poco originale, e nonostante il personaggio trattato garantisca un plus di bizzarro che avrebbe potuto e dovuto essere sfruttato molto meglio, allestisce una storia ed una messa in scena piatta e banale, attingendo a piene mani da tutti i cliché del genere. Atroce il montaggio, mero mezzo per coprire la aberrante pochezza dei combattimenti, che in potenza avrebbero dovuto essere il fulcro del film ma che, all’atto pratico, si dimostrano brevi e noiosi.
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