A-X-L: Un’amicizia extraordinaria | questa sera su Italia 1

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Questa sera su Italia 1 va in onda “A-X –L: Un’amicizia extraordinaria”, per la regia di Oliver Daly con Alex Neustaedter, Becky G., Thomas Jane, Dominic Rains, Alex MacNicoll

In Italia al Box Office A-X-L – Un’Amicizia Extraordinaria ha incassato nelle prime 8 settimane di programmazione 302 mila euro e 9,1 mila euro nel primo weekend. Miles è un bravissimo motociclista di rally, ma non è molto a suo agio nelle relazioni umane. A causa di un pericoloso scherzo, un giorno si ritrova da solo in una valle sperduta. Lì si imbatte in A.X.L., un cane robotizzato progettato per essere una pericolosa arma militare, dotato di una sofisticata A.I. che rende il suo comportamento molto simile a quello degli animali. Tra Miles e A.X.L. nascerà subito una sincera amicizia, messa però in pericolo dagli scienziati che rivogliono indietro la loro creatura. Con l’aiuto della bella Sara, i due amici dovranno fare di tutto per sfuggire ai nemici ed evitare che l’aggressività del cane robot prenda il sopravvento. Questa opera prima di Oliver Daly sembra prendere a piene mani dai classici film uomo-animale selvaggio e dalle fortunate operazioni per famiglie degli anni ’80. 

Il cane robotizzato, infatti, non è poi tanto differente da un E.T. di Steven Spielberg, ed alcune scene sembrano proprio omaggiare il capostipite del genere rivisitato in chiave moderna.
Sul grande schermo questo si traduce in una dinamicità di sguardo e di cambiamenti di formati molto sfruttata nelle nuove produzioni action che fornisce una nuova linfa al genere e lo adegua al linguaggio dell’interattività. Ma l’aspetto più apprezzabile del film resta l’attaccamento ai sentimenti primari: al centro di tutto rimane una bella storia d’amicizia, mai messa da parte dalla smania di far emergere la fantascienza a tutti i costi. Sembra un’operazione di altri tempi, paradossalmente vintage nelle intenzioni, dai buoni presupposti educativi e dal giusto fascino per la diversità. Proprio per questo l’incursione finale dell’operazione militare risulta un po’ come un appesantimento eccessivo all’alone adolescenziale di un film che nella prima parte non aveva mai mostrato la pretesa all’epica action. Era forse inevitabile al fine di dare un senso alla narrazione, ma lascia comunque il sentore di una nota disarmonica all’interno dell’atmosfera complessiva.

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