Questa sera su Rai 4 va in onda “I segni del male”, per la regia di Stephen Hopkins con Hilary Swank, David Morrissey, Idris Elba, AnnaSophia Robb, Stephen Rea, William Ragsdale.
In Italia al Box Office I segni del male ha incassato nelle prime 3 settimane di programmazione 987 mila euro e 424 mila euro nel primo weekend. Niente miracoli, è solo scienza. Così Katherine Winter, dopo aver perduto una figlia e rinunciato all’abito religioso e alla sua opera da missionaria, è decisa – stavolta vestendo i panni di un docente universitario – a smascherare presunti miracoli in nome di una più fondata dottrina scientifica.Tutto volge al meglio fino a quando Doug, un giovane insegnante di una piccola cittadina, la invita a indagare su una serie di strani fenomeni che la gente del luogo crede essere il frutto vendicativo di Dio. I segni del male è un film straniante e claustrofobico, aperto alle interpretazioni più disparate. Come molte pellicole simili, non può sfuggire a un giudizio meramente legato al genere, uscito dal quale la quasi totalità delle scene diventerebbe insopportabile e priva di senso.Ma il pregio di questo lavoro, per lo spettatore che voglia lasciarsi alle spalle una critica severa, è quello di trascinare in un incubo infernale in cui – come spesso accade nel labile confine che separa gli horror movie da tutto il resto – è quasi impossibile individuare la linea di demarcazione fra il bene il male. La morfologia fiabesca c’è tutta, e si muove dall’eroe all’aiutante, fra i topi che il genere impone alla secolare lotta fra le forze ultraterrene. Dieci piaghe, lanciate di getto su una popolazione bigotta e provinciale, un fiume insanguinato e l’ira implacabile di una bambina di dodici anni che nasconde un mistero terrificante. I segni del male è un film per uno stomaco forte o per un cinefilo masochista che, lasciando perdere per una volta i presagi apocalittici che poco si attagliano a certi eccessi visivi, gusti (si fa per dire) tutto l’orrore della macchina da presa.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.