Questa sera su Rai 4 va in onda “Cocaine – La vera storia di White Boy Rick”, per la regia di Yann Demange con Matthew McConaughey, Richie Merritt, Bel Powley, Jennifer Jason Leigh, Brian Tyree Henry.
In Italia al Box Office Cocaine – La Vera Storia di White Boy Rick ha incassato 337 mila euro. Detroit, 1984: l’adolescente Rick vive con il padre, un piccolo trafficante di armi che sogna di aprire una videoteca, da quando la madre e la sorella maggiore se ne sono andate di casa. Vendendo armi a basso prezzo, Rick si guadagna il rispetto delle bande di criminali del quartiere e, in un mondo composto unicamente di neri, diventa per tutti “White Boy Rick“. Ricattato dall’FBI, che avrebbe le prove per incriminare il padre, Rick accetta suo malgrado di fare l’informatore e contribuisce a smantellare una rete di spacciatori e poliziotti corrotti che arriva fino all’ufficio del sindaco. Quando però comincia a spacciare per conto proprio viene arrestato e condannato all’ergastolo, nonostante la giovane età e il lavoro svolto fino a quel momento per le autorità. Dalle strade buie di Belfast del suo primo film, il tesissimo thriller ’71, ambientato durante i troubles in Irlanda del Nord, Yann Damage ha scelto di approdare per il suo debutto a Hollywood alle vie altrettanto desolate della Detroit anni ‘80. Uno scenario urbano anch’esso vicino a un clima da guerra civile, segnato dalla devastazione economica e sociale dell’era reaganiana e dalla diffusione incontrollata della cocaina.Per il regista e gli sceneggiatori Andy Weiss e Logan e Noah Miller, la vicenda di Rick Wershe Jr è emblematica di un’epoca da ricostruire senza alcun cedimento alla malinconia, con uno stile secco e nervoso che riflette lo stato di tensione e abbandono e denunciando la corruzione di una guerra alla droga condotta soprattutto come guerra alla povertà.Incastrato in un gioco più grande dei suoi quindici anni, Rick è un eroe negativo suo malgrado, un outsider che sogna un futuro di benessere e finisce per diventare un capro espiatorio. L’esordiente Richie Merritt offre al personaggio il volto segnato eppure imberbe di un figlio tradito, con la figura del padre frustrato e sognatore (un Matthew McConaughey in costante overacting) che ne soffoca gli istinti libertari e al tempo stesso ne protegge l’impossibile innocenza.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.