Questa sera su Rai 4 va in onda “Jungle”, per la regia di Greg McLean con Daniel Radcliffe, Thomas Kretschmann, Alex Russell, Lily Sullivan, Jacek Koman.
Yossi Ghinsberg è un giovane che ha lasciato Israele, al termine dei tre anni di servizio militare, per dedicarsi all’avventura in Sudamerica. In Bolivia nel 1981 fa amicizia con l’insegnante svizzero Markus e con il fotografo americano Kevin, prima di incontrare il misterioso e carismatico austriaco Karl, che dice di essere geologo e di conoscere la giungla.I tre si lasceranno convincere a intraprendere un viaggio nella foresta profonda, alla ricerca di un mondo perduto e di una tribù indigena. Il viaggio, tra rivalità, litigi e infortuni, si trasforma in una lotta per la sopravvivenza, con il gruppetto che si sfalda e gli avventurieri rimangono da soli a dover superare le mille insidie e i pericoli della situazione. Yossi è un giovane che, come tanti, sogna l’avventura. Vuole abbandonare, o quanto meno posticipare, le tappe consuete dell’esistenza, l’università, il lavoro o il matrimonio, mentre lo affascina scoprire l’ignoto e condividere con i coetanei l’ebbrezza dell’esplorazione. Il mondo selvaggio richiama ma pure nasconde incognite, come anche Karl, esperto e fascinoso, ma forse non preparato ai rischi come dichiara.L’austriaco è anche saccente (il doppiaggio italiano peggiora questo aspetto) e provocatorio, ma dietro le sue sentenze (“la giungla ci mostra quello che siamo davvero, cioè niente”) nasconde arroganza e una conoscenza dei luoghi non adeguata. Jungle racconta un mondo di viaggiatori con lo zaino in spalla in cerca di libertà e scoperte, sprovveduti nell’approccio e incapaci di considerare le tante difficoltà e gli imprevisti.
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