Questa sera su Rai 1 va in onda in prima tv “Maleficent”, per la regia di Robert Stromberg con Angelina Jolie, Elle Fanning, Sharlto Copley, Lesley Manville, Imelda Staunton.
Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar, 2 candidature a Critics Choice Award, In Italia al Box Office Maleficent ha incassato nelle prime 12 settimane di programmazione 14 milioni di euro e 4,9 milioni di euro nel primo weekend.
Un odio atavico separa i due regni confinanti, quello degli uomini e quello della Brughiera, abitato da fate e creature incantate. È in questo territorio magico che vive la piccola Malefica, in pace con tutti. Ed è qui che fa la conoscenza di Stefano, ragazzino suo coetaneo, abbastanza curioso e coraggioso da spingersi dove gli uomini non si spingono mai. La loro amicizia, man mano che crescono, lascia il posto all’amore, ma, quando a Stefano si presenta l’occasione di diventare re, egli non esita a tradire l’amata, ferendola nel modo più grave e scatenando in lei l’ira e il proposito di vendetta. Ne farà le spese la neonata Aurora, figlia di re Stefano e della regina, sulla quale Malefica scaglierà la nota profezia. Ma questa non è la storia della Bella Addormentata bensì quella di Malefica, la storia di una vittima che, da grande, troverà il modo di superare il male che le è stato inflitto da chi amava.
Era il 1959 e, dopo Biancaneve e Cenerentola, la Disney tornava a cimentarsi con una fiaba tradizionale, questa volta con un budget mai visto fino ad allora per un film animato. I tocchi da maestro si sono rivelati due: il disegno degli sfondi, firmato Eyvind Earle, e il personaggio della fata cattiva, quella non invitata al battesimo, che si presenta tra le fiamme per mettere un’oscura parola fine alla festa. Oggi, sono proprio quegli elementi a fare il film di Robert Stromberg, production designer premio Oscar, che della fedeltà all’immagine originale fa un punto di forza della sua opera, oltre che dell’opzione per un’estetica fantasy, che dona al film una personalità apprezzabile e una cornice medievale che riprende in qualche modo le linee gotiche del ’59. Ma la magia, in questa occasione, la porta interamente Angelina Jolie, incarnazione a dir poco perfetta della cattiva disneyana, anche e soprattutto nelle sfumature.Ciò che può invece lasciare perplessi, di primo acchito, è la trasformazione di una figura nata per incutere il terrore, portatrice di una cattiveria indicibile, perpetrata per giunta sulla pelle dell’innocente per antonomasia (un essere umano appena nato e senza colpe), in una fata madrina dai tratti elegantemente dark, onnipresente, prudente e affezionata, financo spiritosa.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.