Torna il medical drama italiano più amato di sempre: la seconda stagione di “Doc – Nelle tue mani” da questa sera su Rai 1. Nella serie, una produzione Lux Vide in collaborazione con Rai Fiction, il protagonista Luca Argentero indossa il camice del dottor Andrea Fanti, ex primario del reparto di Medicina Interna del Policlinico Ambrosiano, dopo che un colpo di pistola gli ha cancellato dodici anni di memoria.
I nuovi episodi affrontano il tema della pandemia, ma soprattutto lanciano un messaggio di speranza, raccontando il ritorno alla normalità dopo la fine della pandemia. La serie ispirata ai libri e alla storia vera di Pierdante Piccioni ha appassionato milioni di spettatori raccontando la storia di un medico e dei suoi pazienti che ritornano alla vita dopo il trauma di una malattia. La seconda stagione, come e più della prima, parlerà di speranza raccontando l’esperienza della malattia come una seconda occasione. È composta da sedici episodi trasmessi in otto puntate totali, l’ultima prevista per il 3 marzo. Saltano gli episodi del 3 febbraio, data nella quale è prevista la terza serata del Festival di Sanremo 2022, con la conduzione e la direzione artistica di Amadeus.
Nella prima stagione, Andrea Fanti, anzi, “Doc“, come lo chiamano tutti, dopo l’incidente, riscopriva la bellezza del lavoro in corsia, rivoluzionando anche l’approccio alla cura. Abbandonato l’atteggiamento freddo e distaccato che aveva da primario, il dottor Fanti tornava ad essere un medico empatico, completamente dedito all’ascolto del paziente.
Un “medico con limitazioni”, perché, data la sua peculiare condizione, non era stato pienamente reintegrato nell’organico dell’ospedale, ma era diventato un semplice aiutante degli specializzandi. Nella vita privata invece, Fanti era diviso fra due donne: Agnese, la moglie da cui non ricordava di aver divorziato e che continua ad amare, e Giulia, l’assistente con cui ha scoperto di aver iniziato una relazione, ma della quale dopo l’incidente non sapeva più nemmeno il nome. Ha trovato nel reparto la sua nuova famiglia e un nuovo equilibrio di vita. Come tutti i medici italiani, anche quelli del Policlinico Ambrosiano affrontano l’emergenza sanitaria causata dal virus.
Doc e i suoi colleghi devono far fronte alla difficile sfida di tornare alla normalità senza isolarsi, senza perdere la fiducia e il piacere del contatto con gli altri. Ciascuno dei nostri medici avrà infatti una nuova ferita da elaborare: la perdita di una persona amata, la scoperta di una paura ignota, lo smarrimento nel trovarsi davanti a qualcosa che si può vincere soltanto camminando insieme, a testa alta e con la speranza nel cuore. Dopo l’emergenza, Andrea Fanti capisce di voler raggiungere un obiettivo: tornare a essere primario del Policlinico Ambrosiano per difendere la sua squadra.
Dopo l’arresto di Marco Sardoni, il nuovo primario ha intenzione di trasformare il reparto in un presidio di vigilanza contro le future pandemie. Interviene così per instradare il suo collega verso una medicina più umana, senza perdere il rapporto con il paziente che resta fondamentale nonostante la paura del contagio. L’empatia, la vicinanza, sono gli stessi strumenti che Doc usa per convincere Giulia, un tempo amata assistente, a ritirare la richiesta di trasferimento, e per tentare di riconquistare Agnese, l’ex moglie a cui si sente ancora legato.
Fanti capisce così che è arrivato il momento di lottare per riprendersi il suo ruolo: l’unica possibilità è quella di affrontare un difficile percorso di test medici e psicologici che gli permettano di tornare al primariato. Doc dovrà fare i conti con un terribile senso di colpa per qualcosa che è accaduto nel momento peggiore dell’emergenza e che tutti cercano di tenere nascosto.
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