Questa sera su Iris Mediaset va in onda “Frantic”, per la regia di Roman Polanski con Harrison Ford, Yorgo Voyagis, Betty Buckley, Alan Ladd (II), Dominique Pinon, Alexandra Stewart. Una semplice storia di ordinaria follia.
Il dottor Richard Walzer (Harrison Ford), cardiologo americano, giunge a Parigi con la moglie Sondra (Betty Buckley) per un congresso, ma quasi subito la donna sparisce dalla suite dell’Hotel Intercontinental, dove i due alloggiano.Sconvolto, il marito inizia una disperata ricerca che non trova comprensione né alla polizia né all’ambasciata e decide di procedere autonomamente con le indagini. Troverà la chiave del mistero in una valigia scambiata all’aeroporto, arrivando durante il complesso e intricato itinerario della sua ricerca – in compagnia di una misteriosa e conturbante ragazza (Emmanuelle Seigner) – addirittura sui tetti a strapiombo di Parigi.
Un thriller hitchcockiano nel senso più classico: un protagonista del tutto ordinario incastrato in un intrigo complesso e straordinario, accompagnato da un’inquietudine che scaturisce dalla suspense tutta psicologica di cui Polanski è maestro. Citando in maniera raffinata e simbolicamente allusiva L’uomo che sapeva troppo, La donna che visse due volte (il tema della vertigine) e Intrigo internazionale (la scena in cui Richard tiene per mano Michelle che sta per precipitare da un tetto rimanda a Cary Grant e Eve Marie Saint sul monte Rushmore), il regista ci costringe a stare empaticamente col fiato sul collo del protagonista, a soffrire e a lottare con lui in una Parigi estranea e ostile, restituita attraverso una regia classica, elegante e intrisa di malinconia, anche a livello sonoro, grazie alle struggenti note di Ennio Morricone. Qualcuno ha voluto obiettare una convenzionalità a livello narrativo, ma la forza espressiva di Frantic sta tutta nel significato del titolo (“frenetico”, “delirante”), aggettivo totalmente calzante per un giallo (classico sì) ma dal ritmo serrato intriso d’azione e suspense.
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