Questa sera su Mediaset Italia 2 va in onda “Tomorowland – Il mondo di domani”, per la regia di Brad Bird con Britt Robertson, George Clooney, Kathryn Hahn, Judy Greer, Hugh Laurie, Keegan-Michael Key.
In Italia al Box Office Tomorrowland ha incassato nelle prime 5 settimane di programmazione 3,2 milioni di euro e 1,3 milioni di euro nel primo weekend. Figlia di un ingegnere aerospaziale, Casey Newton sogna un futuro di speranza e di avventura. Dopo l’ennesimo blitz nella fabbrica del padre per impedire che venga dismessa, Casey finisce in gattabuia: tra gli effetti personali trova una spilla misteriosa che, al solo tocco, la trasporta in un mondo collocato in uno spaziotempo imprecisato, Tomorrowland.Il perfetto antidoto al prevalere della fantascienza da futuro distopico. Un’occasione che la Disney non poteva farsi sfuggire: instillare un po’ del suo incrollabile ottimismo in un’epoca in cui lo spazio, l’esplorazione e i sogni in generale sembrano abbandonati come oggetti da museo. Ancora una volta è il regno del retronuevo, del futuro remoto immaginato da un passato prossimo, che pensa a Tomorrowland come alla città del Mago di Oz, piena di cose che volano. O alla Tour Eiffel che si apre per lasciar posto a un razzo steampunk, in una sequenza tra le migliori del film, che rimanda alla magia di quella Parigi fin de siècle in cui era possibile materializzare i sogni, fino al punto di tradurli in cinematografia. Nel neo-positivismo del Tomorrowland di Bird o dell’Interstellar di Nolan, a cui giustamente il film è stato accostato, è possibile riscontrare la prima forma di risposta alla rassegnazione imperante degli anni Dieci. Il futuro è (ancora) un luogo tutto da costruire, per un’umanità che sappia rimanere arbitra del proprio destino.
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