Questa sera su 20 Mediaset va in onda il film “Rogue One: A Star Wars Story”, per la regia di Gareth Edwards con Felicity Jones, Diego Luna, Ben Mendelsohn, Mads Mikkelsen, Riz Ahmed, Forest Whitaker.
Il film ha ottenuto 2 candidature a Premi Oscar, 1 candidatura a BAFTA, In Italia al Box Office Rogue One: A Star Wars Story ha incassato nelle prime 5 settimane di programmazione 10,1 milioni di euro e 3,1 milioni di euro nel primo weekend. Jyn Erso è la figlia di Galen Erso, un ingegnere scientifico ribelle, costretto dall’Impero alla costruzione di un’arma di distruzione di massa nota come la Morte Nera. Jyn ha cercato per quindici anni di dimenticare il padre, dandolo per morto, finché un pilota disertore non le ha consegnato un messaggio urgente segreto, proveniente da Galen stesso. Insieme al capitano Cassian Andor e al suo droide imperiale riprogrammato dai ribelli, la ragazza parte allora alla ricerca del genitore e di uno spiraglio per fermare i piani apocalittici del malvagio imperatore. Rogue One è “una storia di Star Wars”, una delle tante possibili nell’universo sviluppatosi dal Big Bang mentale di George Lucas, oggi in piena, rinnovata espansione.La Disney promette già un capitolo dietro l’altro, come sta facendo con l’acquisita Marvel, e allora forse, tra qualche anno, Rogue One non apparirà più grande di una “stellina” nel firmamento della saga, ma, anche fosse, sarà una stella con una sua luce propria, solida e brillante, per ragioni diverse e concorrenti. Prima, la sua posizione geografica nella mappa stellare: temporalmente precedente al quarto (Una nuova speranza) e successivo al terzo (La vendetta dei Sith), questo episodio è contenuto niente meno che da quarant’anni in quella prima didascalia scorrevole del primo Guerre Stellari di sempre (“…Navi spaziali ribelli, dopo aver colpito una base segreta, hanno ottenuto la loro prima vittoria contro il malvagio Impero Galattico.
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