Questa sera su Twenty Seven va in onda, “Un’impresa da Dio”, un film del 2007 con Steve Carrell, nei panni di Evan Baxter, un giornalista televisivo da poco eletto nel congresso di Washington D.C., che riceve una chiamata nientemeno che da Dio in persona (Morgan Freeman) che gli comunica di essere stato scelto per svolgere un compito di fondamentale importanza per l’umanità, costruire una nuova “Arca” come alcuni millenni fa fece Noè.
Il nuovo “incarico” sconvolgerà la vita di Evan e avrà ripercussioni anche sulla sua famiglia e sulla sua carriera politica, ma superati alcuni comprensibili dubbi, Evan prenderà coscienza dell’importanza della sua missione e si metterà al lavoro di buona lena per portare a termine la monumentale opera, seguendo scrupolosamente le istruzioni impartitegli dall’Altissimo. Per questo sequel / spin-off fuori Jim Carrey e dentro Steve Carell, il cambio di protagonista però non sortisce gli effetti sperati e il risultato è una commedia fantastica ben poco coinvolgente.Il regista Tom Shadyac sfodera una regia poco brillante allestendo un family-movie ricco di effetti speciali che, seguendo l’iter di stampo fantastico già visto in Che fine ha fatto Santa Clause? (in quel caso Tim Allen si trasformava in Babbo Natale), non si avvicina minimamente all’appeal comico dell’originale e l’indubbio talento comico di Carell e la sua godibile deriva demenziale sembrano soffrire troppo all’interno di un formato per famiglie che smorza inesorabilmente l’effetto parodia, rendendo la messinscena oltremodo “innocua” rispetto alle promettenti premesse. Il film è un sequel / spin-off di Una settimana da Dio, commedia del 2003 sempre diretta da Tom Shadyac e con protagonista Jim Carrey.
Nelle scena dell’Arca veri animali sono stati accoppiati a due a due, ma molti di loro erano in realtà coppie dello stesso sesso per una questione di sicurezza: un elefante era considerato un rischio così sono state usate due elefantesse, mentre la giraffa maschio è considerata molto docile quindi per questa specie nel film è stata usata una coppia di maschi. Il protagonista Evan Baxter passa davanti ad un cinema che ha in cartello The 40 year old virgin Mary, riferimento biblico, ma anche ad un precedente film con Steve Carell: 40 anni vergine (The 40 Year-Old Virgin in lingua originale). Il nome dell’agente immobiliare è Eva Adams che richiama i nomi dei personaggi biblici Adamo ed Eva. Originariamente il film era stato concepito come un sequel diretto di Una settimana da Dio con Jim Carrey che tornava nel ruolo interpretato nell’originale. Il regista Tom Shadyac dopo un progetto Universal fallito ha suggerito alla Sony di rielaborare il progetto come un sequel di Una settimana da Dio (2003) includendo un potenziale ritorno di Carrey. Lo sceneggiatore Steve Oedekerk ha riscritto il copione e quando Carrey ha abbandonato Shadyac ha pensato a Steve Carell la cui stella era in ascesa dopo il successo di 40 Anni vergine (2005).
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