Questa sera su Canale 5 va in onda “La Matassa” per la regia di Salvatore Ficarra con Valentino Picone, Giambattista Avellino, Claudio Gioé, Mario Pupella, Anna Safroncik. La storia è incentrata su due cugini, figli di fratelli che si odiano e che per questo non si vedono per 20 anni. Ma i casi della vita li portano a rincontrarsi e ad essere protagonisti involontari di mille avventure, tanto da rischiare la vita. Gaetano e Paolo, dai loro padri, hanno ereditato una lite. Per vent’anni i due cugini hanno vissuto nel rispetto di questo lascito, senza mai metterlo in discussione e anzi perpetuandolo, ma un giorno il caso li ha riuniti sotto lo stesso tetto, quello della chiesa di don Gino, e li ha costretti a un gesto di pace. Per i novelli Caino e Abele è solo l’inizio della corsa ed è già tutto uno sgambetto.
Coppia buffa ad altissimo tasso di gradimento con un umorismo quasi d’altri tempi, mai volgare, che ha il suo esito ultimo nel sentimento (ma non nel “volemose bene”) e che poggia sulla cattiveria troppo approssimata per ferire di Ficarra e sull’inettitudine troppo disarmante per non intenerire di Picone.Il lavoro cinematografico, ancora una volta, è affrontato seriamente, con il supporto di esperti sceneggiatori, la condivisione della direzione con Giambattista Avellino e l’impiego – encomiabile- del patrimonio attoriale siciliano. Due comici due ritmi e una regia a sei mani – pratica al limite dell’esperimento – che si può serenamente dire riuscita, poiché si fa orologio svizzero là dove è importante che lo sia (come nella scena dell’inseguimento con la valigetta) e pratica di libertà altrove, a tutto vantaggio della spontaneità della scena.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.