Questa sera su Rai Movie va in onda “La cena di Natale”, per la regia di Marco Ponti con Riccardo Scamarcio, Laura Chiatti, Michele Placido, Maria Pia Calzone, Antonella Attili. In Italia al Box Office La cena di Natale ha incassato nelle prime 2 settimane di programmazione 2,1 milioni di euro e 988 mila euro nel primo weekend
Polignano a mare, vigilia di Natale. Chiara è incinta all’ottavo mese ma il marito Damiano non la smette di fare il cretino con le altre: in particolare la vorace Debora, che lo tempesta di telefonate ed esige appuntamenti.
Nel frattempo Don Mimì, padre di Damiano, e Ninella, madre di Chiara, coltivano il sogno di partire insieme per una vacanza a Parigi e coronare il loro amore mai consumato, dato che Mimì ha sposato per convenienza l’arida e avida Matilde.
Ma da uomo debole (tale padre, tale figlio), prima di congedare la legittima consorte Mimì le regala un anello con smeraldo e la donna decide di festeggiare questa testimonianza di “amore eterno” con una sontuosa cena della vigilia (anche se Polignano “non è mica Bari, e la cena della viglia non si fa”) che servirà a sbattere in faccia a Ninella la buona riuscita del suo matrimonio.
Per la verità la scrittura dei dialoghi rimane di livello superiore rispetto a quella delle commedie italiane contemporanee, creando interazioni verbali ben servite dal cast, anche se il triangolo Ninella-Mimì-Matilde (Maria Pia Calzone, Michele Placido e Antonella Attili, quest’ultima particolarmente efficace nell’aggiungere sfumature al suo personaggio) è molto più credibile di quello Chiara-Damiano-Debora (Laura Chiatti, Riccardo Scamarcio e Giulia Elettra Gorietti).
A funzionare sono soprattutto i caratteristi di contorno (se si ignora l’incoerenza di alcuni accenti regionali): Veronica Pivetti nei panni della sorella di Ninella, Antonio Gerardi in quelli del fratello Franco, con una nota particolarmente positiva per Angela Semerano (Nancy), Eva Riccobono (Daniela) e Dario Aita (Mario, una delle poche new entry).
Ma le svolte narrative sono al contempo improbabili (perché improntate ad un buonismo conformista) e scontate (perché seguono strade già battute dalla fiction televisiva). Dunque questa seconda puntata è meno gradevole della prima: una meringa riuscita solo a metà, cui manca il cuore tenero della confezione originale.
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