Kong: Skull Island | questa sera su 20 Mediaset

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Questa sera in onda su 20 Mediaset “Kong: Skull Island”, per la regia di Jordan Vogt-Roberts con Tom Hiddleston, Samuel L. Jackson, John Goodman, Brie Larson, Tian Jing, John OrtizIl primo film dedicato interamente alla storia della mitica Isola del Teschio. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar, In Italia al Box Office Kong: Skull Island ha incassato nelle prime 3 settimane di programmazione 3,2 milioni di euro e 1,4 milioni di euro nel primo weekend. 1973. All’indomani del ritiro delle truppe americane dal Vietnam, due scienziati sui generis convincono Washington a finanziare una missione segreta alla scoperta di un’isola nel sud del Pacifico. Quando gli elicotteri superano la nube tempestosa che nasconde l’isola al mondo esterno, fanno ben presto conoscenza con un gigantesco gorilla, venerato come un dio e chiamato Kong. L’incipit è spiazzante. In una sequenza ipercinetica e iper-posticcia un soldato americano e uno giapponese, nel 1944, finiscono paracadutati in un’isola misteriosa e il loro duello viene interrotto dalla mano gigante di Kong. Jordan Vogt-Roberts sembra quasi volerci introdurre a uno Sharknado licenziato da una major e su questo equilibrio instabile tra trash e ambizioni sopite Kong: Skull Island si gioca buona parte delle proprie chance. Delle tante anime che gli sceneggiatori hanno cercato di infondere in Kong: Skull Island, preponderante è il riferimento insistito ad Apocalypse Now e alla ferita aperta dell’esercito degli Stati Uniti, la guerra in VietnamRitorna il cieco militarismo di chi ama il napalm (il personaggio di Samuel Jackson) come soluzione per i problemi suoi e dell’America, il pacifismo di chi vuole fotografare ciò che non ci vogliono mostrare (la fotoreporter di Brie Larson); Il dropout integratosi con la giungla e con il suo dio (John C. Reilly con Kong come Dennis Hopper con Kurtz) e infine il cacciatore-eroe di Tom Hiddleston, che finisce per fare pochissimo in uno script già congestionato e che si chiama Conrad nella più puerile delle citazioni (in linea con la colonna sonora, che assembla le più ovvie hit del rock primi anni ’70 nel tentativo di ricreare in vitro i sensazionali minuti di “Satisfaction” sul battello di Apocalypse Now).

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