Questa sera su Italia 1 va in onda “Il cacciatore di giganti”, per la regia di Bryan Singer con Nicholas Hoult, Eleanor Tomlinson, Stanley Tucci, Ian McShane, Bill Nighy, Ewan McGregor.
In Italia al Box Office Il cacciatore di giganti ha incassato nelle prime 3 settimane di programmazione 2,7 milioni di euro e 1,1 milioni di euro nel primo weekend.
Inviato a vendere il cavallo e il carro al mercato e tornato con solo dei fagioli in mano Jack è sgridato dallo zio che incautamente getta i fagioli nell’acqua causandone l’esplosione in una pianta gigantesca che si erge fino a sopra le nuvole. Come l’antica leggenda racconta, lì dove la pianta finisce ci sono i giganti, una razza che si nutre di umani, già un tempo scacciata dalla Terra e desiderosa di vendetta.
Con molta fedeltà al formato originale e un piglio decisamente più scanzonato Bryan Singer e il suo sceneggiatore di fiducia Christopher McQuarrie (lo stesso di I soliti sospetti, come si vede dall’ossessione per le potenzialità di un racconto tramandato che diventa mitologia) hanno adattato la favola Jack e la pianta di fagioli, sulla scia di quanto fatto altrove con Alice in wonderland, Biancaneve e il cacciatore e Il grande e potente Oz (ma ancora prima da Terry Gilliam con I fratelli Grimm e l’incantevole strega, vero apripista, anche tematico, di questa tendenza), ovvero una rilettura più adulta di fiabe tradizionali.Il cacciatore di giganti è un favolone a tutti gli effetti, moderno nelle sembianze ma estremamente convenzionale nei contenuti, che conferma, promuove e reitera valori tradizionali, in cui la principessa ribelle vivrà un’avventura che funge da rito di passaggio per poi convolare alle più giuste nozze con un poverello che si dimostrerà eroe all’altezza del ruolo regale inizialmente preclusogli.
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