Questa sera su Sky Cinema Action va in onda “Escape Plan Fuga dall’inferno”, per la regia di Mikael Hafström con Sylvester Stallone, Arnold Schwarzenegger, Jim Caviezel, 50 Cent, Sam Neill.
Ray Breslin è un esperto mondiale di sicurezza delle strutture carcerarie, tanto che ha passato metà della propria vita ad evadere dalle prigioni nelle quali era entrato sotto copertura, per provarne le falle. Proprio quando sta pensando di ritirarsi, un’offerta senza precedenti lo spinge ad accettare un ultimo incarico: testare il penitenziario segreto di massima sicurezza detto “la Tomba”. Ingannato e incastrato, Breslin sembra condannato a restare sepolto vivo, ma la complicità con il detenuto Rottmayer lo motiva a non desistere.
C’è qualcosa di romantico, che eleva e sabota allo stesso tempo Escape Plan. La vecchia coppia Stallone-Schwarzenegger, che ha passato anni a gareggiare sul centimetro in più di rigonfiamento del supinatore e si trova oggi a fare colazione insieme in prigione, costruendo bussole di carta sotto il banco e inscenando una scazzottata per amore dei fan, ispira una tenerezza che finisce per smorzare l’impatto di un contesto effettivamente da incubo, in cui i diritti umani non esistono, le guardie non hanno volto, la sentenza non ha appello possibile e la natura privata e segreta di questo brevetto di morte ne assicura l’invisibilità assoluta.Allo stesso tempo, però, quest’aura da vecchi tempi (e modi del cinema), fatta di stratagemmi alla Lupin e prove fisiche da supereroi senz’armatura, dà sapore ed entusiasmo ad uno script ben poco verosimile, nel quale l’evasione del prologo -che serve unicamente a presentare il personaggio di Sly- è quasi più complessa e incredibile di quella al centro del racconto.
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