XXX – Il ritorno di Xander Cage | questa sera su 20 Mediaset

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Questa sera su 20 Mediaset va in onda il film “XXX – Il ritorno di Xander Cage”, per la regia di D.J. Caruso con Vin Diesel, Donnie Yen, Deepika Padukone, Kris Wu, Ruby Rose, Tony Jaa

Gibbons sta giusto dissertando sull’estrema necessità, per la sicurezza mondiale, del programma xXx quando un satellite atterra su di lui e lo fa fuori. Qualcuno, tra i potenti della Terra, ha per le mani un oggetto che passa sotto il nome di Vaso di Pandora e che può colpire ogni luogo, in qualunque momento, facendo precipitare i satelliti come fossero missili. La NSA, nella persona di Jane Marker, ricorda il piano di Gibbons e richiama in missione Xander Cage e la sua squadra di strani ma duri. Quando, però, Xander e compagnia piombano sui supposti nemici, nelle Filippine, scoprono che si tratta di altri xXx come loro, e che il vero cattivo sta in realtà da un’altra parte.
Il ritorno di Vin Diesel nel ruolo di un appassionato di sport estremi che può diventare la più potente macchina da guerra, a patto di stare dalla parte giusta e di essere circondato di belle donne, è annunciato da una colonna sonora più che eloquente, sui titoli di testa: una specie di ininterrotto jingle, sparato a volume altissimo, che fa bum-bum-bum. È la xXx filosofia: forte, elementare, un po’ ridicolo. Il protagonista fa dunque il suo ingresso in scena su uno skateboard lanciato a tutta velocità, braccato dalla polizia, dopo aver manomesso un’altissima torre delle comunicazioni per portare nelle baracche e nei poveri ritrovi del posto in cui si trova, la partita di pallone. È già un eroe: che di lì a poco salverà il mondo appare scontato.
Quindici anni dopo le scorazzate contro i russi e il finale in bikini avvinghiato ad Asia Argento, Vin Diesel arricchisce il suo personaggio di qualche ruga e di una sorta di aplomb per cui pare accettare la sfida quasi stancamente, salvo poi ammettere di vivere per quella roba lì, ovvero per trovarsi ad ogni momento sul filo della morte. Gli fa compagnia una squadra vincente, politicamente corretta nella varietà di gender e provenienza etnica: la bellezza di Bollywood, Deepika Padukone, la modella australiana Ruby Rose, quella bulgara Nina Dobrev, l’energumeno scozzese McCann, il “maestro” Donnie Yen, partner delle sequenze più mirabolanti. Ma la cifra del film e del personaggio è l’eccesso (non una X ma tre), dunque anche gli informatori, gli hacker più infallibili del pianeta, sono ragazze che sembrano uscite da un set pubblicitario e il prezzo che il nostro deve pagare, per ottenere ciò che vuole, gli impone di stare con tutte quante, tutte assieme.
Un film così, anche se passa il suo tempo tra calci e bombe e pugni, non fa male a nessuno, né in scena né fuori. Il massimo che può, è fare simpatia.

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