Questa sera va in onda su Sky Cinema Comedy “Che vuoi che sia”, per la regia di Edoardo Leo con Edoardo Leo, Anna Foglietta, Rocco Papaleo, Marina Massironi, Massimo Wertmüller. In Italia al Box Office Che vuoi che sia ha incassato nelle prime 2 settimane di programmazione 1,6 milioni di euro e 898 mila euro nel primo weekend.
Claudio e Anna sono una coppia di tardo trentenni condannati alla precarietà: lei supplente di matematica col miraggio dell’assunzione in ruolo, lui ingegnere informatico ridotto a bonificare computer infestati da virus. Per finanziare un progetto innovativo Claudio crea un account di crowdfunding, ma gli utenti contribuiscono alla raccolta fondi in modo del tutto insufficiente. Una sera, dopo una serie di piccole umiliazioni, Claudio e Anna si ubriacano e registrano in video una promessa: se riusciranno a raggiungere l’obiettivo del crowdfunding filmeranno una notte di sesso coniugale e la renderanno visibile a coloro che hanno dato il loro contributo. Claudio, ancora in preda ai fumi dell’alcool, posta il video e le offerte cominciano a fioccare. A nulla varranno i tentativi della coppia di cancellare l’account, e i due dovranno confrontarsi con le reazioni del mondo alla loro iniziativa. Con Che vuoi che sia Leo costruisce una parabola che parla semplice e raggiunge chiunque si trovi alle prese sia con le distorsioni ingenerate dalle alte tecnologie, che con le scelte morali che il “progresso” ci sottopone. Al centro della storia c’è innanzitutto il diritto al lavoro, perché ciò che Claudio e Anna cercano non è il guadagno facile ma il suo esatto contrario: un adeguato riscontro alla propria fatica e preparazione. La sceneggiatura, firmata da Leo insieme a Marco Bonini, Alessandro Aronadio e Renato Sannio (gli ultimi due anche coautori del soggetto), effettua un lavoro di cesello per creare una polifonia di voci: quelle dei genitori di Claudio e Anna (magistrali Bebo Storti e Massimo Wertmuller), quella ambigua e controtendenza dello zio Franco (Rocco Papaleo, contrappunto comico alla tragicità inerente alla vicenda), quelle anonime e vessatorie degli internauti affamati di selfie e di carne fresca per la gogna mediatica.
La regia è pulita e funzionale al racconto.
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