Questa sera va in onda su Rai Movie “The Sentinel”, per la regia di Clark Johnson con Michael Douglas, Kiefer Sutherland, Eva Longoria, Martin Donovan, Kim Basinger.
Pete Garrison è un agente dei Servizi Segreti con un passato da eroe: salvò la vita del Presidente Reagan nell’attentato del 1981. Adesso deve salvaguardare quella della First Lady, con cui ha un’appassionata relazione, perché un complotto sembra minacciare Presidente e consorte. A concepirlo sono degli ex agenti del KGB assistiti da una talpa all’interno dei Servizi Segreti, ad esserne ingiustamente accusato è l’agente Garrison. Incastrato e prossimo all’arresto, Pete fugge avviando un’indagine personale nel tentativo di sventare l’attentato e di riscattarsi dall’accusa di tradimento. Lo incalzano il detective David Breckinridge, ex amico sospeso tra dovere e fatto personale, e la recluta Jill Marin, brillante allieva in carriera.
Ancora una volta Hollywood bussa alle porte della Casa Bianca per sfruttarne la suggestione e ancora una volta sceglie di raccontare un complotto ai danni del solito Presidente. Eppure il già dato rivela originalità e il regista Clark Johnson cerca e trova uno stile personalissimo mutuato direttamente dal telefilm poliziesco-investigativo: le soluzioni di ripresa, il montaggio che raddoppia l’energia cinetica dell’inseguimento e l’uso carico del colore. Dalla televisione vengono pure i tre interpreti: il veterano Michael Douglas, che ha battuto da ispettore Le Strade di San Francisco prima di raggiungere la Casa Bianca, occupandola addirittura da Presidente (Il Presidente – Una storia d’amore), Kiefer Sutherland, agente della divisione antiterrorismo della CIA, esperto a neutralizzare complotti e attentati “in tempo reale” nella serie tv 24, e Eva Longoria, seduttrice di giardinieri in Desperate Housewives, che ha smesso tacchi e abiti scollati per la pistola e la divisa d’ordinanza. Un thriller politico che affronta di nuovo la guerra fredda e il KGB, con una concessione all’attualità, il G8 di Toronto. Ma non siamo dalle parti di Syriana, la politica è un pretesto drammaturgico che produce soltanto intrattenimento.
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