Questa sera su Sky Cinema Family va in onda “Sing”, per la regia di Garth Jennings con Matthew McConaughey, Reese Witherspoon, Tori Kelly, Scarlett Johansson, Seth MacFarlane.
Il koala Buster Moon si è innamorato del teatro all’età di sei anni e al teatro ha dedicato la sua vita. Ha anche accumulato una discreta serie di fiaschi e di debiti e ora è ricercato dalla banca a cui ha chiesto un prestito e dai macchinisti che reclamano lo stipendio. Come salvare capra e cavoli? Buster ha un’idea geniale: un talent show. Apre quindi le porte del suo teatro ad una lunga fila di aspiranti cantanti e performer e sceglie i suoi gioielli: Rosita, maialina madre di 25 figli piccoli, Mike, topino vanitoso e vocalist d’eccezione, Ash, porcospina dal cuore rock e Johnny, scimmione dall’animo blues. Ci sarebbe anche Meena, elefantina portentosa, apparentemente troppo timida per esibirsi in pubblico… I genitori di tutto il mondo s’incollano davanti al televisore di casa a guardare i talent show di maggior successo? Nessun problema. Ora anche i bambini hanno il loro, molto più romantico, elegante, scatenato e -cosa di gran lunga più importante- interamente popolato di animali. Alla Illumination Entertainment (quella dei Minions, per capirci) sanno come fare di un film una festa, preparando il crescendo di ritmo e di emozione e riportando giustamente il discorso ab ovo, al concetto di spettacolo, con il suo tempio al centro e il suo gioco del travestimento. Mescolando fantasia e citazionismo, Sing modella Buster Moon sul Bob Hoskins di Lady Henderson Presenta, mentre Nana Noodleman è Norma Desmond e la segretaria di Moon sembra una versione invecchiata della Borlotta di Rango. Ma c’è di più, perché il film contiene al suo interno tanti piccoli film di generi diversi, esattamente come un varietà musicale contiene i suoi numeri e una playlist le sue tracce. C’è la favola di Rosita, sbalzata dagli scaffali del supermarket alla soirée in abito di paillettes, c’è il noir di Mike, tutto bulli e pupe, il prison movie di Jhonny, il mélo suburbano di Mina e quello indie di Ash.
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